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L’Italia gela il Titano Kaiser Tremonti non molla

da Redazione

L’Italia gela ancora una volta il Titano: nulla di fatto dopo l’atteso incontro tecnico di martedì a Roma. Il Kaiser Tremonti insiste per lo scambio automatico d’informazioni sui redditi da risparmio (il Titano si aggrappa al Modello Ocse 2005), punta su rogatorie e prefinanziamento Iva, e San Marino resta per ora in black list. Oggi in Consiglio il “pacchetto trasparenza” e sul Pianello lo “sciopero dell’antipolitica”. Alle 12.30 associati ANIS in assemblea.

L’atteso incontro tecnico di Roma andato in scena ieri tra le delegazioni – delegazioni tecniche per doverosa precisazione – di Italia e San Marino non ha portato allo sblocco della situazione.
Ergo, il Titano resta in black list, per il momento.
Ergo, l’Italia ha avuto modo di avanzare nuove richieste.
Ergo, l’attesa firma sull’accordo che dovrà sancire il disgelo tra i due Paesi si farà attendere ancora, verosimilmente per lungo tempo.
Ma le aziende sammarinesi sono estremamente preoccupate. E mentre il Consiglio Grande e Generale si riunisce oggi (a proposito, dalle 8.30 e di nuovo alle 18.30 di stasera è in programma lo “sciopero” dell’antipolitica sul Pianello, davanti Palazzo Pubblico), anche gli imprenditori associati ANIS si vedono nella sede dell’associazione per fare il punto della situazione, situazione che rimane estremamente fluida e molto, molto preoccupante.
Nell’incontro di ieri a Roma i tecnici del dipartimento delle Finanze del Titano hanno ottenuto l’ok al pacchetto trasparenza che approderà oggi in Consiglio. Ma il nodo rimane lo scambio automatico delle informazioni sui redditi da risparmio, su cui l’Italia (e in particolare, a quanto risulta, non transige il Kaiser Giulio Tremonti), come viene ribadito anche oggi dal Sole – 24 Ore in un articolo a firma di Marco Mobili.
Le altre richieste italiane riguardano le rogatorie e il prefinanziamento dell’Iva: se in questi casi il Titano pare intenzionato a cedere, il tentennamento riguarda la condivisione automatica delle informazioni, richiesta che va abbondantemente oltre ciò che viene previsto dal protocollo Ocse 2005, quello su cui si basano comunemente i rapporti tra i paesi dell’Unione Europea.
Ieri subito dopo l’incontro è andato in scena a Palazzo Begni un breve faccia a faccia tra il Segretario agli Esteri Antonella Mularoni (che non commenta, come il Direttore di BCSM Mario Giannini) e i consiglieri di maggioranza e opposizione sull’esito dell’incontro, che di fatto ha gelato ancora una volta le speranze sammarinesi. Ma il cauto ottimismo permane, almeno in maggioranza: “Da Roma poche novità, ma si lavora” commenta a riunione finita il capogruppo del Pdcs Luigi Mazza. Angela Venturini, Consigliere dei Moderati, parla di “Incontro interlocutorio” ma dà un giudizio positivo “perché dietro ci sono precise volontà politiche di risolvere il contenzioso in tempi brevi”. Meno fiducia si respira dall’altra parte della barricata: per Claudio Felici, capogruppo del Psd, “la situazione non sta migliorando”, “nulla di nuovo” per Paolo Crescentini (Socialisti e Riformisti), “Incontro interlocutorio” lo definisce invece Giovanni Lonfernini (DdC), mentre Alessandro Rossi (Sinistra Unita) chiede “il massimo impegno per raggiungere l’obiettivo”.

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