Home NotizieSan Marino Gruppo Delta, banche-commissari ok Manca solo la firma di Tremonti

Gruppo Delta, banche-commissari ok Manca solo la firma di Tremonti

da Redazione

Giulio Tremonti, pensaci tu. È quello che chiedono i 545 dipendenti del Gruppo Delta, in via di dismissione forzata da parte della Cassa di Risparmio di San Marino, il cui destino occupazionale è legato alla firma del Ministro alle Finanze – che con San Marino non ha buoni rapporti ultimamente – per dare il via libera operativo al Fondo di emergenza del credito (pagato dalle banche), cui si potrà accedere per evitare la cassa integrazione, pagata invece da Stato e Regione. Firmerà?

Come accade per altre questioni (la black list, tanto per dirne una) le vicende legate direttamente o indirettamente alla Repubblica di San Marino sono appese a un filo della giacchetta del Ministro alle Finanze Giulio Tremonti. Che con il Titano non è (più) in buoni rapporti, ma che da uomo politico astuto ed esperto di faccende economiche sa bene fin dove può spingersi e quando è il caso di intervenire. Così, se parlando di Grecia pochi giorni fa ha detto che è giunto il tempo di fare i pompieri e intervenire per salvare il salvabile e che i paesi grandi devono dimostrarsi grandi paesi, sulla questione legata al Gruppo Delta – che la Cassa di Risparmio di San Marino sta forzatamente dismettendo – ha il pallino in mano per salvare gli oltre 500 lavoratori del Gruppo, quasi tutti emiliani. Perché anche i commissari nominati dalla Banca d’Italia, cui è stata affidata la gestione del gruppo finanziario, hanno detto sì al ricorso al Fondo di emergenza del credito. A questo punto, manca solo la firma di Tremonti per rendere operativo il Fondo, che, a costo zero per lo Stato (visto che è alimentato dalle banche), garantisce ai lavoratori che non hanno i requisiti per il prepensionamento un’indennità di disoccupazione di 24 mesi all’80% della retribuzione, oltre alla possibilità di essere ricollocati in altre realtà del settore.
L’alternativa sarebbe la cassa integrazione in deroga per 545 dipendenti di Delta, pagata dallo Stato e dalla Regione.
"I commissari hanno deciso di modificare approccio", conferma Marco Amadori, segretario provinciale della Fiba-Cisl al termine dell’incontro di ieri. In attesa di una svolta ‘romana’ per la vertenza, il faccia a faccia si è concluso con l’impegno a tornare al tavolo il 6 e il 12 maggio prossimi. "Nel frattempo speriamo nella firma del ministro", ammette Amadori. Tra l’altro, non si potrà rinviare in eterno. L’incarico dei commissari scade l’1 giugno, spiega il segretario della Fiba, anche se "sembrano già intenzionati a chiedere una proroga per il completare il riassetto societario". Intanto, sarebbe stata confermata la disponibilità ad "adottare misure straordinarie, come il ricorso alle ferie e a contratti di solidarietà per allungare il periodo prima di accedere al fondo emergenziale".

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento