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ReeDo, ai Malatesta il Concept Store di ZoneModa

da Redazione

Nel weekend è stato presentato al pubblico il Concept Store del progetto ReeDo riusare per piacere, che ha aperto i battenti il 6 aprile scorso. ReeDo è l’esito del laboratorio didattico di progettazione di un punto vendita nel settore fashion, sviluppato dai Corsi di Laurea in Moda del Polo di Rimini, uniti nel marchio ZoneModa.

Di Noemi Salis

 

Di questi tempi i punti vendita sono diventati anche luoghi di intrattenimento e più precisamente il Concept Store nasce con lo scopo non solo di vendere prodotti, ma di ospitare mostre, eventi e incontri. Questo progetto è scaturito da una ricerca che l’Università di Bologna ha condotto per la IGD allo scopo di trovare soluzioni innovative per i Centri Commerciali. In particolare, come dice il nome stesso, l’approccio è stato rivolto al ri-uso, un modo accattivante di affrontare la crisi. Tramite la raccolta di materiali di ogni genere sono stati creati oggetti di re-design e re-fashion, in questo caso attraverso il riciclo di tessuti e il ri-assemblaggio di abiti usati. La realizzazione di questo negozio è stata possibile grazie alla collaborazione de I Malatesta che ha messo a disposizione uno spazio sfitto di 100 mq. L’attività di ReeDo sarà temporanea: iniziata nel gennaio 2010, terminerà in aprile. Infatti il work-shop è stato inaugurato il 30 gennaio scorso e da allora lo spazio ha ospitato circa quattro eventi e diverse vetrine. Il 14 febbraio ad esempio,dato l’alto numero di studenti cinesi, ReeDo ha organizzato una vetrina speciale accompagnata da un piccolo aperitivo, per festeggiare il Capodanno Cinese che coincideva con la giornata di San Valentino. In contemporanea e fino al 26 febbario, lo spazio ha ospitato l’esposizione Face’s Faces: 40 foto in A3 scattate da Chico De Luigi, importante fotografo riminese. I soggetti delle immagini sono le smorfie in primo piano dei volti del team ReeDo. Per la terza vetrina si giunge al 28 febbraio: il titolo è Fashion in Cyberland che spinge a riflettere sui prodotti tecnologici che diventano presto obsoleti e che, una volta invecchiati possono assumere un valore estetico, al pari degli abiti vintage. Eccoci giunti alla quarta vetrina di ReeDo del 14 marzo. Sta volta è il turno di Rita Bellentani con le sue borse originalissime. Ri_ama bags ha ospitato alcune limited edition delle sue bags e un laboratorio in cui lei stessa “agiva” su alcune borse, realizzate con una tela riproducente un dipinto del pittore riminese Armido della Bertola. Si può parlare dunque di GLOCALISMO come afferma anche il docente di semiotica Giampaolo Proni, direttore del Work Shop che al Corso di Laurea Magistrale in Moda insegna Analisi socio semiotica della Moda. Coordinatore del progetto è invece Fethi Athakol, designer che da diversi anni esplora il campo del re-design e i cui lavori sono stati esposti in diverse mostre, incluso il Salone del Mobile a Milano. Dal glocalismo deriva anche l’idea di creare un’etichetta per ogni abito e accessorio esposto, in cui sia indicato l’origine del capo, con luogo dal quale provenivano i materiali utilizzati. Persino l’arredamento del negozio è stato ricavato tramite il ri-uso di oggetti e materiali vecchi: in particolare usando i vecchi infissi della nostra sede universitaria Valgimigli, sita in Via Santa Chiara. ReeDo è seguito di pari passo sul web , con il sito http://www.reedo.org, in più ha un blog-piattaforma, uno spazio tweetter, tre pagine Facebook e un canale YouTube. Il coordinamento della comunicazione è stato affidato ad uno staff apposito di studenti, precisamente Ilaria Picardi, Celeste Priore, Marianna Balducci, Chiara Marziani e la dottoressa Lina Colasanto; e alcuni docenti, ossia il professor Elio Marini, che insegna Progettazione Multimediale, con la partecipazione di Marco Caldari. Per quanto riguarda la parte sartoriale, tutor del gruppo di “sartine” sono la laureanda nonché Tutor della Triennale in Teorie e Tecniche della Moda Cristiana Curreli, e la studentessa Giulia Gardini. Sempre nell’ambito del re-fashion c’è stata la collaborazione della dottoressa Francesca Iaconisi che ha portato i capi della linea Silente da lei realizzata, basata sul concetto di pezzo unico e taglia unica, con l’intento di realizzare abiti senza tempo adattabili a qualsiasi corpo. Inoltre la dottoressa Katia Manduchi, psicologa e psicoterapeuta si è occupata del tema della creatività e dell’autostima, mettendo a disposizione le sue conoscenze per supportare il gruppo. Anche la musica che fa da sottofondo al Concept Store è frutto di un ri-uso. Il Collettivo MoStudio ha realizzato il progetto sonoro registrando e mixando i suoni del supermercato, una sorta di “polaroid sonora”, creata da Antonio Pagano e Roberto Paci Dalò. Una delle ultime trovate di ReeDo riguarda la Comunicazione Virale. Per l’occasione il team ha assunto i panni di un’agenzia pubblicitaria. Il tema trae spunto dall’immagine di un biglietto low cost appartenente all’immaginaria ReeDo Airlines per un’ipotetica Isola di ReeDo, e si esplicita in uno short movie che utilizza internet come canale di diffusione. Lo spot è l’unione di clips con protagonisti attori localizzati in diverse città che ricevono una brochure cartacea di ReeDo sotto forma di aereoplano che poi viene rilanciato per fargli continuare il viaggio. Alla fine l’aereo torna al suo punto di origine, la città di Rimini, viene trasformato in barchetta e portato in mare. Lo scopo è quello di creare un passaparola: chiunque lo desideri può infatti contribuire creando la sua clip che verrà legata alle precedenti . Per finire il team presenta un prototipo originale di Heart Bag, una sorta di tasca pensile da indossare sotto la giacca dell’abito maschile, adatta a contenere portafoglio, chiavi e cellulare e sostitutiva del poco elegante marsupio. Heart perché si trova vicino al cuore, la bag sarà poi realizzata in tessuti che proteggono il corpo dalle onde rilasciate dal cellulare. Altri studenti che hanno preso parte a ReeDo sono stati la neolaureata Eleonora Sacco che ha dedicato la sua tesi al tema del re-design e del re-sign, Thing Zou, i bloggers Ian Diao, Matteo Ciondolo, Anna Maria Conforti, Viviana Paternoster, Claudia Rossi, Maddalena Gigliuto, Virginia Pignotti, Lucrezia Comelli, Giulia Iacopini, Ni Wenyun, Viviana Quinci, Donatella Rosetti, Ilaria Ventola, Laura Tagini, Wei Dai, Augusta Urbinati, Francesca Bigucci, Bianca Pini, Chiara Lanzafame, Beatrice Errico, Valeria Agile, Sandrine Obada, Fabiana Salami, Francesca Fontana, Masha Dalmonte, Sara Lombardini, Silvia Scorcella, Benedetta Babini, Lisa Venerucci, Barbara Tosi, Daniela Vita, Ana Kalaver, Fabio Testa, Silvia Galli, Tommaso Carrese e Veronika Aguglia. La progettazione strategica è avvenuta sotto la supervisione di Giusi Scandroglio Managing Director di QT – Envirosell Italia. Alcuni abiti sono stati forniti da A.N.G.E.L.O. e Aldo Ciavatta, i gioielli da Vicolo Paglia Corta, alcuni oggetti d’arredo provengono da Kartell, i libri dalla libreria Einaudi, i tessuti da Messagerie e dal negozio vintage Le Civette. ReeDo è patrocinato dalla Provincia e dal Comune di Rimini col supporto di UniRimini. I partners sono Silvano Morini direttore de I Malatesta e Icaro comunication, tv ufficiale del progetto.

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