Da una ricerca de Il Sole24Ore sui dati dei conti comunali per il 2008 resi noti dal Ministero dell’Interno emerge che Venezia e Siena sono i Capoluoghi più ricchi d’Italia. A spingere i bilanci dell’ex Repubblica marinara sono i casinò e i tributi speciali che hanno portato un assegno di 185 milioni di euro. In coda Enna, Villacidro e Agrigento.
“Tu chiamali, se vuoi, piccoli forzieri”. Sulle note del celebre brano di Mogol-Battisti, Venezia e Siena sono risultati i Comuni capoluogo più ricchi d’Italia. A fare da contaltare alle due città, i centri più poveri sono risultati Enna, Villacidro e Agrigento. E’ quanto emerge da una ricerca de Il Sole 24 ore sui dati dei conti comunali per il 2008 resi noti dal Ministero dell’Interno. Torino e Milano sono le capitali del debito, oltre a Roma, mentre Venezia e Bolzano primeggiano nelle spese correnti. A Napoli e Reggio Calabria i costi più elevati per il funzionamento di giunta, consiglio e quartieri, che invece sono particolarmente contenuti a Milano. A spingere i bilanci di Venezia sono i casinò e i tributi speciali che hanno portato un assegno di 185 milioni di euro. In questa speciale classifica sono seguiti da Brescia e da Milano, a cui "portano soldi" i risultati delle aziende comunali in buon attivo, pari a 85 milioni e 105 milioni. A Siena i risultati positivi sono frutto invece di diversi incassi. Nel Sud, come ha rilevato la Corte dei Conti, "le partecipate producono perdite, ma la contabilità finanziaria degli enti locali evita elegantemente di mostrare i numeri". Roma è un capitolo a parte in materia di bilanci: da due anni difatti quando è spuntato il mega-debito, i bilanci del Campidoglio sono stati divisi in due: la gestione ordinaria che compare nei certificati consuntivi, e quello commissariale che dovrà impegnarsi per superare le difficoltà passate. La ricerca del Sole 24 Ore sottolinea che sono di 395 euro le entrate procapite medie dei comuni capoluogo. Con le entrate da tariffe e servizi (extratributarie) il conto arriva a 792 euro. Invece è di 1060 il valore delle spese dei comuni capoluogo nel 2008. La spesa in conto capitale, legate agli investimenti, viaggiano a 560 euro. Infine il passivo pro-capite è di 1027 euro, anche se il dato è "depurato" da Roma che è presente nello studio solo per la parte ordinaria.