Home NotizieSan Marino Inizia il dopo-Reggia Sammarinese in BCSM?

Inizia il dopo-Reggia Sammarinese in BCSM?

da Redazione

Ezio Paolo Reggia da ieri non è più il Presidente di Banca Centrale. Aveva annunciato che il suo sarebbe stato un mandato breve, brevissimo. Lo è stato fin troppo. Con estrema celerità ha raggiunto i risultati prefissati ed ha rassegnato le dimissioni, con una lettera alla Reggenza. E adesso il Titano deve per l’ennesima volta trovare un nuovo Presidente per BCSM. Che sia la volta di un sammarinese?

Da ieri Ezio Paolo Reggia non è più presidente di Banca Centrale. Si è dimesso come aveva preannunciato ancora prima del suo arrivo ufficiale in via del Voltone. Ha raggiunto i suoi obiettivi con estrema celerità, sin troppa se si considera che arrivare alla nomina di tre Presidenti di Banca Centrale in un anno (prima il dimissionario Bossone, poi Reggia e ora il suo successore) rischia di essere destabilizzante per il sistema e non positivo per l’autorevolezza del sistema nell’immagine che si dà all’estero. La palla ora passa alla politica, che dovrà scegliere un successore autorevole, possibilmente tramite un percorso condiviso. Ci riuscirà? Frattanto inizia a prendere corpo l’ipotesi di un candidato sammarinese. Sempre che ci sia un sammarinese con le prerogative richieste, di autorevolezza, competenza e che non sia parte in causa, quindi passibile di eventuali conflitti d’interesse.
Tornando alle dimissioni di Reggia, nella lettera con cui ieri ha formalizzato le proprie dimissioni ai Capitani Reggenti Marco Conti e Glauco Sansovini, l’ormai ex presidente ha spiegato che "L’avvio dei lavori di riassetto e, soprattutto, l’ormai piena assunzione della funzione da parte del direttore generale, mi inducono, per chiarezza ed opportunità, a porre termine al mio mandato". Vengono dunque confermate in toto le motivazioni già espresse alla stampa dieci giorni fa.
"La mia funzione e il mio impegno – scrive Reggia, che è avviato alla Presidenza della Fondazione Banca Centrale, come anticipato nei giorni scorsi – dovevano essere di natura transitoria in quanto strettamente finalizzati a far superare alla Banca centrale una delicata fase di carenza dei vertici e a individuare le soluzioni idonee per una riorganizzazione coerente con le esigenze imposte dalla crisi internazionale nonché dal mutato scenario economico-finanziario del paese". E in questo "breve ma intenso periodo" (Reggia si è insediato lo scorso 8 marzo), si è favorito "il ritorno alla normale operatività", nominando il nuovo direttore generale; impostando il riassetto della vigilanza, con l’assunzione entro l’anno di sette unità; facendo partire la verifica della situazione all’interno dell’ente "attraverso una qualificata consulenza legale, che ha trasmesso un primo rapporto il primo aprile"; assumendo "misure urgenti deliberate in otto sedute del consiglio direttivo e in un’assemblea dei soci"; avviando una "ricognizione dei problemi nelle relazioni con altre Autorità di vigilanza e organismi internazionali". Obiettivi raggiunti, che ora permetteranno al direttore generale Mario Giannini di "potere fare conto e affidamento su un presidente di maggiore stabile funzione e autorità", conclude Reggia, ribadendo che "la mia disponibilità e la mia opera sono state dettate unicamente da spirito di amicizia verso la più antica Repubblica del mondo e la sua comunità".
 

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