Home FixingFixing Le imprese: addio SA e scambi modello Intrastat

Le imprese: addio SA e scambi modello Intrastat

da Redazione

Il numero 14 di Fixing (sfogliabile o scaricabile on line, gratuitamente, in alto a destra nell’home page) svela in anteprima quali sono le proposte avanzate dalle imprese sammarinesi all’esecutivo nell’incontro di mercoledì: la disponibilità a chiudere l’epoca delle Società Anonime e, per contrastare la piaga delle truffe a carosello, l’attivazione di uno scambio di informazioni con cadenza mensile sull’interscambio commerciale basato sul modello Intrastat.  Non esclusa la disponibilità a prefinanziare l’IVA, in alcuni casi specifici.

di Loris Pironi

 

Con il Decreto Incentivi emanato dall’Italia e le norme in esso contenute per contrastare le operazioni illecite con i paradisi fiscali il rischio per le imprese sammarinesi – quella parte sana dell’economia che è costretta a subire le conseguenze delle distorsioni di altri – corre il rischio di perdere gran parte del proprio mercato in Italia. Per questo motivo l’Associazione Industriali ha avanzato all’esecutivo una serie di proposte per riuscire a superare questa fase di stallo e contribuire a sbloccare una situazione che diventa ogni giorno più grave.
Questo mercoledì una delegazione di imprenditori dell’ANIS è salita sul Pianello e si è recata a confronto con i membri del Congresso di Stato. Sul tavolo, appunto, la situazione con l’Italia e in particolare il Decreto Incentivi. Le richieste avanzate dall’Italia vertono in particolar modo su due problemi: le cosiddette truffe a carosello e la trasparenza societaria.
In questo ultimo anno il Paese ha compiuto passi importanti nella direzione della trasparenza e gli imprenditori sammarinesi sono consapevoli che i tempi sono maturi per trasformare quelle che ormai possiamo definire ex Società Anonime in Società per Azioni. Un passaggio epocale per il Titano, che tuttavia deve avvenire in un’ottica di consapevolezza, da parte italiana e degli altri Paesi con cui San Marino intrattiene scambi e relazioni, dell’impegno che il Titano sta conducendo in questa direzione.
Agli esponenti dell’esecutivo, l’ANIS ha palesato la grandissima preoccupazione da parte degli imprenditori per quanto sta avvenendo e per quello che potrà accadere nel caso in cui il Titano venisse davvero inserito in una black list dal Governo di Roma: “A rischio – fanno sapere dai vertici dell’Associazione – ci sono vent’anni di lavoro e l’intera nostra economia”.
Per questo motivo la richiesta fondamentale al Congresso è stata quella di fare tutto il possibile per scongiurare l’inserimento nella black list.
 

LE PROPOSTE
La lotta all’illegalità è importante per chi fa impresa a San Marino: lo si ripete da sempre, ma mai con la convinzione che si respira oggi, perché ogni singolo episodio negativo ha influenze pesanti sui rapporti tra i due Stati – che devono tornare a basarsi su una reciproca fiducia – e sull’intero settore economico della piccola Repubblica. Concretamente, gli industriali hanno dato il via libera al Governo per contrastare la piaga delle truffe a carosello di attivare uno scambio di informazioni con cadenza mensile sull’interscambio commerciale basato sul modello Intrastat: una soluzione, questa, che porrebbe le autorità di controllo nelle condizioni migliori per intervenire tempestivamente e dunque andrebbe a limitare l’insorgere di fenomeni distorsivi. Se questo non dovesse essere sufficiente, pur di dare credibilità all’economia e alle istituzioni sammarinesi, gli imprenditori sono disposti anche ad accettare di prefinanziare l’IVA, nonostante i rilevanti oneri che questo comporterebbe, nei settori ritenuti a rischio e per il tempo necessario a chiarire meglio i rapporti con l’Italia e con la comunità internazionale.
Anche la possibilità di arrivare a trasformare definitivamente le Società Anonime in Spa è stata presa in esame dagli imprenditori, che hanno dato la propria disponibilità anche in questo senso. Resta il fatto che ogni operazione, ogni “sacrificio” ulteriore a cui le imprese sammarinesi saranno sottoposte, dovrà essere subordinato al pieno riconoscimento da parte dell’Italia, per approdare in tempi brevi alla normalizzazione dei rapporti e alla sospirata firma sull’accordo contro le doppie imposizioni.
Il Governo ha ascoltato le proposte dell’ANIS ed ha confermato il proprio impegno, assicurando che proprio in questi giorni sono in programma incontri politici e tecnici per cercare di trovare le soluzioni auspicate.
In una nota ufficiale, l’ANIS evidenzia che “L’Associazione Industriali è convinta, oggi più che mai, che tutto il Paese debba credere con ferma convinzione nella necessità di un cambio di passo, che possa essere la base della firma sull’auspicato accordo con l’Italia”.

 

LA RISPOSTA DEL GOVERNO
Entro il mese di aprile sarà portata in Consiglio Grande e Generale una serie di provvedimenti mirati ad evitare l’inserimento del Titano nella black list italiana. L’obiettivo è quello di approvare entro giugno l’intero pacchetto della riforma fiscale, che prevede – ha anticipato il Segretario agli Esteri Antonella Mularoni nella conferenza stampa a margine del Congresso di Stato di questo mercoledì – la definitiva abolizione delle società anonime e interventi sulle procedure per le rogatorie e sull’interscambio commerciale. “Sull’interscambio – spiega ancora il Segretario Mularoni – l’Italia si aspetta risultati in tempi brevi”.
Questo “Pacchetto trasparenza” è già stato approvato dal Congresso di Stato ed è e pronto per essere sottoposto al vaglio delle categorie economiche, dei sindacati e della politica, prima di essere portato a Roma in occasione del confronto tecnico di venerdì con rappresentanti del Ministero delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate.

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