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Disastro ferroviario in Val Venosta Nove morti, 8 indagati

da Redazione

Nove morti e 28 feriti è il tragico bilancio del disastro ferroviario verificatosi ieri mattina tra Laces e Castelbello, lungo la linea della Val Venosta, in Alto Adige. Una frana si è staccata dal monte proprio mentre transitava il piccolo convoglio. Otto persone sono iscritte nel registro degli indagati.

Sono 9 le vittime ufficiali e 28 i feriti del disastro ferroviario verificatosi ieri mattina tra Laces e Castelbello, lungo la linea della Val Venosta. Lo hanno annunciato, nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder. L’intervento per il recupero di morti e feriti è terminato alle 12.20.
”Sono 9 le vittime accertate – ha annunciato Durnwalder – mentre i feriti sono 28, 7 dei quali versano in gravi condizioni. Un incidente del genere non era assolutamente prevedibile, prova ne sia che due minuti prima del treno travolto dalla frana, un altro convoglio era passato in direzione opposta senza ravvisare alcun tipo di problema”.
Confermata la prima ipotesi sulla ricostruzione dell’incidente, con la frana staccatasi dal pendio sovrastante i binari provocata dalla rottura di una tubazione dell’acqua utilizzata per l’irrigazione dei campi. ”Abbiamo immediatamente sospeso la riunione di giunta – ha spiegato Durnwalder – e ho raggiunto il luogo dell’incidente assieme agli assessori Theiner e Widmann per portare la nostra partecipazione ad un lutto che colpisce tutto l’Alto Adige. A nome di tutta la giunta provinciale vorrei esprimere il cordoglio e la vicinanza ai parenti delle vittime e ai feriti, e vorrei anche ringraziare i soccorritori.

OTTO PERSONE ISCRITTE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI
Ci sono 8 indagati per la tragedia del treno della Val Venosta. Sei di essi potrebbero essere chiamati a rispondere della gestione dell’impianto di irrigazione che ha provocato lo smottamento del terreno, determinando il deragliamento. Gli altri due sono i proprietari dei terreni interessati dallo smottamento. Potrebbe essere dovuto effettivamente a una perdita di un sistema di irrigazione lo smottamento che ieri ha fatto deragliare un treno in Val Venosta. La gestione dell’impianto di irrigazione sarà probabilmente uno dei temi centrali dell’inchiesta. Gli inquirenti dovranno verificare se esiste una normativa tecnica di gestione degli impianti, se sia stata rispettata e chi può essere eventualmente accusato di avere sottovalutato la situazione. Intanto ieri il procuratore Guido Rispoli ha avuto modo di verificare di persona che uno dei tombini di ispezione dell’impianto era quasi colmo d’acqua. La perdita d’acqua notevole si sarebbe protratta per alcuni giorni. Ci si chiede ora se specifiche verifiche siano state omesse per superficialità, o se qualcuno degli addetti del consorzio fosse al corrente del problema, ma ne avesse sottovalutato le conseguenze.

IL DIFFICILE SALVATAGGIO DEI FERITI. UN DRAMMATICO BILANCIO
La macchina della Protezione civile altoatesina ha dato una grande dimostrazione di efficienza, intervenendo immediatamente sul posto e organizzando al meglio tutti i soccorsi grazie alla presenza di Vigili del fuoco, Croce Bianca, 118, Soccorso alpino, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza”. La frana, spiega una nota, staccatasi dalla montagna sovrastante la linea ferroviaria, ha travolto alle 9.01 il treno partito da Malles alle 8.20 e diretto a Merano. Alle 9.03 è stato dato l’allarme, e cinque minuti più tardi i primi soccorritori avevano già raggiunto il luogo dell’incidente, che si trova fra le stazioni di Laces e Castelbello. L’intervento si è subito presentato ”molto difficile”, visto che il primo dei tre vagoni si trovava in bilico tra i binari e il fiume Adige, in una zona molto angusta, e che il secondo era invaso dal fango e dai detriti. A bordo del treno, al momento dell’incidente, c’erano 39 persone, e il ”bilancio è drammatico”. A proposito dei soccorsi, almeno 150 le persone coinvolte, tra le quali 18 ambulanze con a bordo cinque medici e una sessantina di infermieri e volontari. Due i punti di primo intervento allestiti nei pressi del luogo dell’incidente, dove è stata approntata anche un’area per l’atterraggio degli elicotteri. L’ultimo ferito è stato trasportato fuori dal treno alle 12.20.
Il comandante dei vigili del fuoco di Castelbello, Lorenz Tappeiner, ha ricordato che ”nel 2006 era stata effettuata un’esercitazione di Protezione civile nella zona della tragedia”, mentre l’assessore alla mobilità Thomas Widmann ha sottolineato che ”l’anno scorso era stata monitorata proprio la scarpata da cui questa mattina (ieri, ndr) si è staccata la frana”.

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