Trenta miliardi di aiuti. Un aiuto non disinteressato (il tasso è infatti del 5%, tanto per non poter dire che si tratta di sovvenzioni a fondo perduto), anche perché con l’ipotetico eventuale fallimento della Grecia si rischierebbe d’innescare un pericoloso effetto a catena. Trenta miliardi di euro di aiuti li ha messi sul tavolo Eurolandia. Ora sta alla Grecia decidere se accettare o meno di usare “la pistola sul tavolo”, come l’ha definita il premier Papandreu.
Trenta miliardi di aiuti. Li ha messi sul tavolo Eurolandia, per aiutare – anzi salvare – la Grecia ed evitare una bancarotta che avrebbe conseguenze molto delicate, che potrebbe addirittura innescare un effetto catena. Un aiuto tutt’altro che disinteressato, in tutti i sensi. Perché l’Europa presterà questo denaro con un tasso d’interesse pari a circa il 5%. E ora spetta ad Atene decidere se è giunto il momento di usare ”la pistola sul tavolo”, come il premier Giorgio Papandreou ha definito ieri il meccanismo di sostegno messo a punto dall’Eurogruppo.
La formula è quella dei prestiti bilaterali, messi a disposizione dai ministri delle Finanze dei 16 Paesi che hanno adottato la moneta unica.
L’intesa, che dà corpo all’accordo raggiunto dal vertice Ue del 25-26 marzo, è stata annunciata dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e dal commissario Ue per gli affari economici e monetari, Olli Rhen. I quali hanno precisato che ai 30 miliardi europei se ne aggiungeranno altri (tra i 12 e i 15, secondo la valutazione degli addetti ai lavori) provenienti dal Fondo monetario internazionale che porteranno a 42-45 miliardi il volume totale delle ‘munizioni’ con cui rispondere alla speculazione. ”A marzo abbiamo preso una decisione di principio”, ha osservato Juncker. ”Ora abbiamo definito i dettagli pratici” del meccanismo di sostegno alla Grecia che e’ quindi pronto a ”diventare operativo” quando Atene lo chiederà. L’accordo sancito domenica stabilisce che tutti i 16 Paesi di Eurolandia parteciperanno, se necessario, alla concessione di prestiti bilaterali alla Grecia in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione nel capitale della Banca centrale europea. E quindi fissa indicativamente in circa 3,7 miliardi di euro l’eventuale impegno dell’Italia, che nella Bce ha una quota pari al 12,49% del capitale. ”Nessun Paese ci rimetterà a prestare soldi alla Grecia”, ha sottolineato Juncker ricordando che il tasso d’interesse dei prestiti, in base al meccanismo individuato (che ricalca quello del Fmi) sarà intorno al 5% (tasso fisso per operazioni a tre anni) e quindi ”non rappresenterà una sovvenzione” pur consentendo alla Grecia di spuntare condizioni migliori rispetto a quelle di mercato per finanziare il suo enorme debito. A partire da domani i tecnici della Commissione europea, del Fmi, della Bce e del governo greco si metteranno al lavoro per definire un programma congiunto d’azione – si legge in una nota diffusa al termine della teleconferenza – comprendente anche ”la condizionalità’’ a cui è legato il meccanismo di sostegno alla Grecia. E in parallelo i Paesi di Eurolandia faranno i passi necessari per essere pronti, anche a livello nazionale, a dare assistenza ad Atene. Il programma Ue-Fmi avrà un respiro triennale e i 30 miliardi di euro, a cui si aggiungerà la quota Fmi, sono destinati a coprire solo le esigenze finanziarie del primo anno. Poi si decidera’ congiuntamente. Quella adottata oggi è una ”decisione importante”, ha commentato il ministro delle Finanze greco Giorgio Papaconstantinou. Per il presidente della Commissione Ue ”si tratta di un impegno forte e chiaro”, che, per il presidente permanente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, ”contribuirà alla stabilità’’.
STRAUSS-KAHN: BENE EUROLANDIA,PASSO IMPORTANTE
”L’accordo fra i ministri delle finanze dell’area euro, la commissione europea e la banca centrale” per il pacchetto di aiuti alla Grecia è ”un passo molto importante”. Lo afferma il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Dominique Strauss-Khan, in una nota. ”Il Fondo resta pronto a unirsi allo sforzo. Un team dell’Fmi terrà incontri a Bruxelles il 12 aprile con le autorità greche, la commissione europea e la banca Centrale Europea”. I 16 paesi di Eurolandia si sono accordati per la concessione di prestiti bilaterali alla Grecia se dovessero essere necessari. I singoli stato parteciperanno in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione nel capitale della Banca centrale europea. Il programma Ue-Fmi avrà un respiro triennale e i 30 miliardi di euro di Eurolandia, destinati a coprire solo le esigenze finanziarie del primo anno, si aggiungerà la quota del Fmi che dovrebbe partecipare in una proporzione pari più o meno ad un terzo dell’ammontare complessivo.