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“Rimini paga la mancanza di leader”

da Redazione

Presentato il “Rapporto sull’economia 2009-2010” della CCIAA riminese. Il Presidente Maggioli: “Penalizzati anche dalle infrastrutture”.

di Alessandro Carli

 

E’ un sistema in crisi, quello che emerge da “Il rapporto 2009-2010” presentato dalla Camera di Commercio di Rimini, trainato verso il basso dal settore manifatturiero, uno dei volani storici dell’economia della Provincia. Ma che può tornare a macinare attraverso il turismo e l’arte. Per il Presidente della CCIAA Manlio Maggioli il territorio soffre “perché manca un leader industriale che sappia far valere i diritti di Rimini” ma non solo: per il numero uno della Camera di Commercio esistono anche “grandi problemi legati alle infrastrutture, in primis l’aeroporto internazionale ‘Federico Fellini’, che non funziona come dovrebbe. Non siamo attrattivi. E in secondo luogo la mancanza dell’alta velocità. Credo sia una situazione abbastanza anomala che i treni ‘rapidi’ arrivino sino a Bologna e poi virino verso il Tirreno”.

 

Il mercato del lavoro

Nel 2009 a causa della crisi sono aumentate enormemente le ore di cassa integrazione. Le ore autorizzate ammontano a 2.500.491, mentre nel 2008 erano risultate 192.562, pur in crescita a loro volta del 65% rispetto al 2007. La variazione fra il 2008 e il 2009 è davvero eccezionale, dal momento che si tratta di una crescita pari quasi al 1.200%. Ore autorizzate per tipologia di lavoro: + 1.258% per gli operai e + 866% per gli impiegati. L’aumento è comunque generalizzato a tutti i settori, seppur con picchi nel settore meccanico, chimico e metallurgico. Cassa integrazione Edilizia invece ha registrato dal 2008 al 2009 un +60%, contro il +38% fatto registrare l’anno precedente. L’iscrizione dei lavoratori alle liste di mobilità è considerevolmente aumentata. Nel 2009 si è giunti a 1.709 casi, con un aumento, rispetto al 2008 dell’84%.

 

La dinamica dell’industria

Il settore industriale in provincia di Rimini ha manifestato nel 2009 una diminuzione della produzione del 13,5%, allineata a quella italiana e relativamente meno intensa di quella emiliano-romagnola, caduta ad un ritmo del 14,1%. Anche per quanto concerne fatturato e ordinativi i dati, in provincia di Rimini, appaiono ampiamente negativi (-13,4% e -13,6%), sebbene sempre migliori rispetto alla dinamica regionale. Anche per il fatturato il punto di minimo è stato registrato tra aprile e giugno 2009, con una diminuzione del 15,3% che risulta comunque meno intensa della diminuzione del 18,0% registrata in Emilia Romagna. Per gli ordinativi in Emilia Romagna i mesi primaverili sono stati quelli di perdita più marcata (-16,2%), mentre a Rimini la crisi ha colpito più intensamente durante i mesi estivi, nei quali si è assistito ad una diminuzione del 15,7%.

 

Import/export

Al 30/09/09 l’import ammontava a 327.676.985 euro mentre l’export faceva segnare 924.409.505 euro: il saldo della bilancia commerciale risulta essere quindi ampiamente positivo facendo registrare nel periodo considerato un +596.732.520 euro. Il 98,5% delle esportazioni ed il 92,0% delle importazioni riguarda il settore di attività manifatturiere. Sia import che export hanno però fatto segnare, come è noto, un calo importante. Nel periodo fra il 30/09/07 e il 30/09/09 l’import ha toccato -23,2% (il terzo trimestre del 2009 rispetto al terzo trimestre del 2008 fa segnare un -25,5%; il terzo trimestre 2008 sul terzo trimestre 2007 era invece ancora positivo: +3,1%). L’export dal 30/09/07 al 30/09/09 segna un -22,2% (con un terzo trimestre del 2009 rispetto al terzo trimestre del 2008 che fa segnare -27,6%, contro un dato positivo del terzo trimestre 2008 sul terzo trimestre 2007 pari a +7,5%). In particolare, i prodotti delle attività manifatturiere sono calati nell’ultimo biennio (30/09/07–30/09/09) sia nell’import, -24,9%; sia nell’export -22,7%.

 

Il turismo nel 2009

In complesso le presenze totali sono aumentate dello 0,1%, a fronte di una variazione negativa degli arrivi (-0,1%). Nel 2009 la maggiore attenzione al contenimento delle spese ha certamente accentuato la tendenza a rimanere entro i confini nazionali, tanto che le presenze italiane a Rimini sono cresciute dell’1,7% ed hanno bilanciato la diminuzione della clientela straniera, risultata in calo del 5,4% nelle presenze e del 6,9% negli arrivi. Gli arrivi di clientela italiana hanno mantenuto lo stesso ritmo di crescita delle presenze (+1,7%), dato che appare in controtendenza al biennio precedente, nel quale la dinamica più intensa degli arrivi rispetto alle presenze segnalava la preferenza per una maggiore frammentazione della vacanza. La diminuzione di presenze straniere a Rimini va letta nel quadro già delineato sulla riduzione dei flussi turistici non solo diretti verso l’Italia, ma più in generale anche entro i confini europei. Il calo del balneare, la crescita del congressuale. Nel periodo 2000-2002, l’84% delle presenze turistiche si concentrava nei mesi compresi tra giugno e settembre, quindi una tipologia turistica quasi completamente riconducibile a quella balneare. Nel triennio 2007-2009 tale percentuale diminuisce di 17 punti percentuali, toccando il 67%. Oggi, due terzi delle presenze turistiche nella provincia di Rimini sono attribuibili alle vacanze estive, il restante terzo a presenze prevalentemente legate a congressi, fiere e mostre.È interessante osservare che nei due periodi messi a confronto il numero delle presenze è rimasto sostanzialmente invariato (-1,3%), ma tale risultato è stato determinato da un calo consistente del turismo balneare (-21,2%), quasi completamente compensato dall’aumento di quello congressuale e fieristico (+104,7%).

 

Prospettive 2010-2012

Nel biennio 2008-2009 l’economia della provincia di Rimini ha evidenziato un calo, apparso tuttavia circoscritto se confrontato con quello regionale ed italiano. Negli anni precedenti la crisi economica, la provincia aveva sperimentato un importante periodo di sviluppo, con una crescita media che tra il 2003 e il 2007 si attestava al +3,8%, confrontandosi con dinamiche più moderate sia in Emilia Romagna che in Italia (+1,5% e +1,2% rispettivamente). Il recupero dell’economia prospettato per il 2010-2012 risulterebbe più lento a Rimini che in Emilia Romagna e in Italia. Il passo di uscita dalla crisi appare meno veloce sia per l’industria che per i servizi. Il settore industriale crescerebbe nel triennio dell’1,5%, avvicinandosi maggiormente allo sviluppo nazionale (+2%), ma mostrando un andamento significativamente inferiore a quello regionale, che incrementerebbe mediamente del 2,6% nel periodo 2010-2012. Anche il terziario evidenzia a Rimini un profilo di crescita più contenuto di quello emiliano romagnolo e italiano: Rimini crescerebbe tra il 2010 ed il 2012 dello 0,7%, rispetto ad uno sviluppo medio dei servizi dell’1,6% in Emilia Romagna e dell’1,3% in Italia. Il settore agricolo, unico in espansione nel 2008-2009, presenterà nel 2010-2012 un ritmo superiore a quello regionale e italiano, benché più rallentato rispetto alle buone performance del biennio precedente. L’edilizia, infine, pur non crescendo oltre lo 0,6%, mostra una dinamica simile a quella regionale (+0,6%) e maggiore di quella riscontrata a livello nazionale, dove è prevista una flessione dello 0,4%. L’occupazione a Rimini ha continuato a crescere, sebbene ad un ritmo di forte decelerazione rispetto al precedente quinquennio: dal 2,1% allo 0,6% in media d’anno. Su questo risultato ha pesato il buon andamento occupazionale del settore agricolo, cresciuto del 6%, associato ad uno sviluppo sostenuto dell’industria (+6,0% e +3,5% rispettivamente in media d’anno). È calata, invece, l’occupazione nelle costruzioni (-2,5%), mentre nei servizi si è assistito ad un andamento differenziato: il comparto commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni e quello delle altre attività di servizi hanno mostrato una sostanziale tenuta (+0,3% e +0,5% rispettivamente), mentre una riduzione occupazionale ha interessato l’intermediazione monetaria e finanziaria e le attività immobiliari e imprenditoriali (-1,5%). Con la ripresa economica, prospettata per il triennio 2010-2012, recupererà l’occupazione sia in Italia che in Emilia Romagna (+0,4% e +0,7% rispettivamente), mentre a Rimini la domanda di lavoro continuerà a crescere stabilmente, dello 0,6%, in media, all’anno, come nel precedente biennio.

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