San Marino a Shanghai In vetrina all'Expo 2010

San Marino dal 1 maggio è in vetrina a Shanghai. Un’occasione importante, quasi storica. Perché l’Expo ospitata dalla città che rappresenta la porta d’ingresso per l’economia cinese, è un evento capace di attirare 100 milioni di visitatori (tanti ne sono attesi). Approfondimenti e fotogallery sull’Expo 2010.

di Alessandro Carli

Il tema di Expo Shanghai 2010 è "Better City, Better Life", che rappresenta l’aspirazione comune a tutta l’umanità di una vita migliore per il futuro negli ambienti urbani. La Repubblica di San Marino declina il tema espositivo dell’Expo “Città migliore, vita migliore” con il tema espositivo del proprio padiglione: "La Città Stato. La più piccola e antica repubblica del mondo”. Un tema che sottolinea le peculiarità storiche e istituzionali del Paese, che sono valse il riconoscimento di valore eccezionale da parte dell’Unesco e la dichiarazione di San Marino e del Monte Titano quali patrimonio dell’Umanità. E’ quindi come un modello di indipendenza millenaria che si presenta la Repubblica di San Marino. Una indipendenza perseguita e mantenuta con caparbietà ed abilità diplomatica attraverso i secoli nonostante le ridotte dimensioni territoriali e che si traduce in sovranità dello Stato e istituzioni democratiche emblematiche ed uniche.
Testimone d’eccezione di questi valori, è la Statua della Libertà, che, riprodotta in misure reali, costituisce l’elemento centrale del padiglione. Trait d’union ideale di un percorso che porta San Marino, dalle proprie origini, dalle proprie tradizioni, a dialogare col mondo, dal piccolo al grande, forte della propria identità che è spinta per lo sviluppo futuro.
In attesa del taglio del nastro – il primo giorno di maggio -, la mission sammarinese è stata presentata ufficialmente l’8 aprile all’interno del Kursaal, alla presenza del Commissario Generale Mauro Maiani e dei Segretari di Stato Fabio Berardi (Turismo) e Marco Arzilli (Industria).
Dopo la messa in onda dei video realizzati per l’occasione e che impreziosiranno – a loop – il padiglione, Maiani ha voluto focalizzare l’attenzione sugli obiettivi della partecipazione sammarinese all’Expo. “In primis – ha chiarito il Commissario Generale Mauro Maiani – dobbiamo far capire che esistiamo. In secondo luogo, siamo una destinazione turistica di eccellenza, forte di un aeroporto vicino e soprattutto del riconoscimento dell’Unesco. Infine, abbiamo un sistema-Paese che merita di essere conosciuto: un sistema, credo, in grado di interessare scambi commerciali e investitori”.
San Marino quindi ritorna a illustrare le proprie peculiarità davanti ad una platea globish.
“Partecipare all’Expo – ha spiegato Fabio Berardi – è un fatto storico: dal dopoguerra siamo stati presenti solo a quello di Bruxelles del 1958 e a quello di Lisbona, nel 1998. Quindi Shanghai si preannuncia come un momento di grande rilievo, e non solo dal punto di vista economico: l’edizione cinese sarà la più grande mai realizzata, con numeri di spessore. I Paesi che parteciperanno ai 184 giorni di kermesse sono 192, ed è stato stimato un flusso di visitatori che supererà gli 80 milioni”.
Il legame con la Terra del Dragone però non si fermerà qui: il Segretario al Turismo ha specificato che “la prossima edizione dell’Etnofestival sarà imperniata sulla Cina”.
Nel frattempo i vertici dell’Expo ha scelto il francobollo sammarinese come veicolo promozionale dell’evento (a Shanghai circa 40 mila taxi portano in giro l’annullo postale del Titano, ndr), quasi a voler confermare la grande attenzione verso la piccola Repubblica.
Per il Segretario Marco Arzilli invece l’evento di Shanghai “si inserisce nella linea di rotta che l’economia sammarinese ha deciso di intraprendere”, ovvero quella della “internazionalizzazione”. “La nostra economia – ha aggiunto – deve crescere, e l’Expo rappresenta certamente una porta verso l’estero. Nel nostro padiglione presenteremo, tra le altre cose, anche il sistema economico della Repubblica. In quell’occasione incontreremo anche una serie di realtà economiche locali per parlare di investimenti. Vogliamo promuovere il nostro Stato, una realtà che offre buone opportunità: siamo un Paese piccolo per dimensioni, possediamo una bassa burocrazia, e possiamo mettere in campo una certa facilità nel dialogo con le istituzioni”.