Pace fatta, almeno sulla carta. La Libia ha eliminato il divieto d’ingresso imposto ai cittadini dei 25 paesi dell’area Schengen, dopo che la Svizzera ha ritirato la “lista nera” dei visti negati a 188 libici, tra cui lo stesso leader Muammar Gheddafi.
Dopo quasi due anni di tensioni e scambi di accuse reciproche, finalmente Libia e Svizzera compiono i primi passi verso la pace. I due paesi sono entrati in collisione da quando nel luglio del 2008 la polizia elvetica arrestò Hannibal Gheddafi, e la sua consorte, con l’accusa di maltrattamenti a due domestici. Successivamente la Svizzera impedì l’ingresso nella zona Schengen a 188 libici, tra cui anche il leader Muammar Gheddafi. Come ritorsione la Libia aveva bloccato la concessione di visti ai cittadini della zona Schengen, poi nel febbraio scorso Gheddafi aveva invocato la “jihad” contro la Svizzera, e nei giorni scorsi la Libia ha deciso l’embargo commerciale contro il paese europeo. Ora la svolta, la Spagna, che ha la presidenza di turno dell’Unione Europea, ha annunciato che la Svizzera ha ritirato la “lista nera” dei visti negati a quasi 200 libici. Quindi “la Libia ha eliminato le restrizioni imposte in precedenza ai cittadini della zona Schengen” ha dichiarato il ministero degli Esteri libico in un comunicato stampa. Secondo gli analisti, il termine del divieto sui visti è destinato probabilmente a disinnescare una crisi che minacciava di danneggiare gli affari economici che sempre più spesso legano l’Europa e la Libia, importante esportatore di petrolio.