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Elezioni regionali vincerà  l’astensionismo?

da Redazione

Quarantuno milioni di italiani sono chiamati alle urne, per scegliere il Presidente e i Consiglieri in 13 Regioni, per le elezioni amministrative di 4 Province e 462 Comuni. Il dato che ha caratterizzato la domenica elettorale è stata una bassa affluenza: appena il 46,2%, con un calo di 9 punti rispetto alle Regionali del 2005. Si vota fino alle 15, subito dopo le operazioni di scrutinio. Che il sito www.sanmarinofixing.com seguirà con attenzione.

Dopo la prima giornata di urne aperte, cresce la preoccupazione in entrambi gli schieramenti. Alla chiusura dei seggi, ieri alle 22, si erano presentati appena il 46,2% degli aventi diritto. Un calo di 9 punti percentuali rispetto alle Regionali del 2005 (55,2%) che indubbiamente dovrà far riflettere, a bocce ferme. Alle politiche del 2008, nella prima giornata dell’apertura delle urne, aveva votato il 62,6%. Le urne sono state riaperte alle 7 di questa mattina e si chiuderanno, definitivamente, alle ore 15. Subito dopo inizieranno le operazioni di scrutinio.
Questa tornata elettorale interessa 13 regioni, e per le amministrative anche 4 Province e 462 Comuni, coinvolgendo un totale di 41 milioni di italiani. Il dato principale di questa prima giornata è dunque la forte flessione dell’affluenza alle urne, che oscilla tra il 5,5% della Basilicata e il 12,4% del Lazio. Se oggi non si verificherà una inversione di tendenza, il rischio è che sia proprio l’astensionismo uno dei protagonisti della tornata elettorale.
Se il Pdl aveva annunciato che il vero nemico, appunto, era proprio l’astensionismo (non si voleva assolutamente votare nel week end pasquale), anche nel centrosinistra, che guida 11 regioni su 13, questa latitanza del corpo elettorale fa tremare i polsi: solo alla fine dei giochi si capirà chi sarà stato penalizzato in maniera più significativa. Flessioni importanti si sono registrate anche nelle regioni dove lo scontro tra centrodestra e centrosinistra è più aspro e dove è più incerto il risultato finale: Piemonte (-8,2), Liguria (-9). Leggermente migliore il dato dell’affluenza in Puglia con il 43,7% contro il 53,3 di cinque anni fa.

I POLITICI AL VOTO: BATTUTE E COMMENTI AL CURARO
Silvio Berlusconi ha votato ieri alle 11.45 presso il seggio elettorale numero 502 nella scuola media Dante Alighieri in via Scrosati a Milano. Il premier ha scambiato qualche battuta con i cronisti precisando di aver voluto votare nel “seggio storico dove venivo a votare con mia madre”. Poi ha aggiunto di avere una specie di sindrome del candidato: “Siccome sei sempre circondato dalla tua gente, da quelli che ti stimano, ti apprezzano, ti amano, ti sembra che per te voti il cento per cento delle persone. Questa è appunto la sindrome del candidato”. Salutando cronisti e curiosi, Berlusconi si è lasciato andare anche a una battuta polemica: “Spero che l’amore prevalga sull’odio. Se molliamo, ci ritroviamo Di Pietro”. La replica del leader dell’Idv non si è fatta attendere: ”Se vince Di Pietro, è una vittoria della libertà e della democrazia. Ma se dovessero vincere Berlusconi e i suoi sodali sarebbe un tuffo in un oscuro regime”.
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha votato ieri alle 11 a Piacenza. Con lui al seggio anche la moglie Daniela e la figlia maggiore Elisa. Sorridente e rilassato, ai giornalisti che gli facevano presente che è la sua prima partita in panchina da allenatore del Pd, Bersani ha risposto: “Io ho dormito benissimo e ne avevo proprio bisogno. Ho la coscienza a posto, abbiamo fatto tutto quello che potevamo”. Alla domanda sul giudizio da dare della campagna elettorale appena conclusa, il segretario del Pd ha replicato: “Poteva essere migliore se, come in tutti i paesi del mondo, ci fosse stata la possibilità di un confronto diretto tra i contendenti”.
La candidata del centrodestra per la presidenza della Regione Lazio Renata Polverini, in jeans e camicia bianca, ha votato ieri mattina nel quartiere San Saba a Roma, nel seggio elettorale della scuola elementare Franchetti: “Sono emozionata come tutte le volte che voto con l’unica differenza che oggi ci ho trovato il mio nome”. Interpellata dai cronisti sul risultato finale, ha risposto dicendo di avere “sensazioni molto positive al riguardo”. Emma Bonino, candidata del centrosinistra nel Lazio, ha votato ieri poco minuti dopo le undici nella scuola media Virgilio di via Giulia a Roma. E’ arrivata al seggio a piedi e da sola, indossando una giacca rosa e una sciarpa gialla. Al momento di votare, la Bonino si è rivolta con un sorriso polemico a fotografi e telecamere: “E’ la mia trentesima campagna elettorale ma non vi ho mai visti qui”. Interpellato dai cronisti anche Umberto Bossi, leader della Lega, all’uscita dal suo seggio: “Al sorpasso sul Pdl non ci ho mai pensato. Siete voi che lo avete inventato. So che prendiamo tanti voti, quello sì, poi sorpasso sì o sorpasso no è secondario. Io e Berlusconi troviamo sempre l’accordo”.

 

FOCUS SU EMILIA-ROMAGNA E PROVINCIA DI RIMINI: CONFERMATA TENDENZA ALL’ASTENSIONISMO

In Emilia-Romagna, dove Vasco Errani vuole prolungare il suo "regno" per il terzo mandato, la prima giornata di voto ha visto varcare la soglia dei seggi appena un avente diritto su due. Poco più del 50%, il 51,5% per la precisione, quasi dieci punti percentuali in meno delle elezioni 2005 (allora la domenica votò il 61,3% degli elettori regionali), un dato che era già in calo rispetto al passato, una disaffezione verso i propri rappresentanti regionali che solleva – e a maggior ragione dovrà sollevare a urne chiuse – una riflessione seria nelle stanze della politica.

Anche la Provincia di Rimini conferma la tendenza nazionale verso un forte astensionismo. Alle ore 22 di domenica i votanti nei 27 Comuni della Provincia di Rimini erano il 45,1%, in diminuzione rispetto al 53% delle regionali del 2005. Nel capoluogo i votanti scendono al 46%, rispetto al 53,7% che furono per le regionali del 2005. Cali consistenti, superiori al 10% dei votanti si riscontrano nei comuni di Cattolica, Coriano, Montefiore, Monte Gridolfo, Morciano, Saludecio, Torriana. Record negativo per Gemmano e Misano (-14% di riduzione dell’affluenza). Va in contro tendenza solo Santarcangelo, dove i votanti aumentano del 2%.

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