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Elezioni regionali, i primi verdetti

da Redazione

Un calo di quasi il 7% rispetto alle elezioni regionali del 2005, dal 68,9% ad un ben più modesto 61,7%. Alle 15 in punto si sono chiuse le operazioni di votazione ed inizia la delicata fase dello spoglio delle schede. Il centrodestra conferma Lombardia e Veneto e si aggiudica Campania e Calabria, il centrosinistra si conferma in Toscana, Marche, Basilicata, Umbria ed Emilia-Romagna ed è a un passo dalla vittoria in Liguria e Puglia, mentre restano in bilico in un testa a testa mozzafiato Piemonte e soprattutto Lazio.

Un calo di quasi il 7% rispetto alle elezioni regionali del 2005, dal 68,9% ad un ben più modesto 61,7%. Alle 15 in punto si sono chiuse le operazioni di votazione ed inizia la delicata fase dello spoglio delle schede. A breve inizieranno ad arrivare i primi risultati parziali e il valzer degli exit poll.

 

Cinque regioni sicuramente al centrosinistra (cinque roccaforti rosse: Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Umbria e Basilicata) più altre due quasi certe (Liguria e Puglia), quattro al centrodestra (le confermatissime Veneto e Lombardia, poi Calabria e Campania). E poi ci sono i testa a testa. Ma andiamo per ordine, quando ancora si parla di proiezioni di metà strada.
Il vincitore assoluto di questa tornata elettorale è indiscutibilmente il ministro all’Agricoltura Luca Zaia, che ha dominato in Veneto: lo dicevano gli exit poll, lo stanno confermando le proiezioni che lo danno al 60,7% contro il 28,6% del rivale Giuseppe Bortolussi.
Netta sta uscendo la vittoria del centrodestra anche in Lombardia dove il Governatore uscente Roberto Formigoni non ha dovuto penare troppo contro Filippo Penati (56,6% contro 33,2%, almeno per il momento). In Campania dopo 15 anni di gestione del centrosinistra la gestione della vicenda rifiuti e la lenta agonia delle compagini di governo regionale hanno portato Stefano Caldoro verso la vittoria su Vincenzo De Luca (57,4% contro 39,5%). E poi c’è la Calabria, dove Giuseppe Scopelliti con il 58,1% parziale si avvia a tagliare il traguardo a braccia alzate nei confronti del governatore uscente, Agatino Loiero.
Il Centrosinistra dovrebbe aggiudicarsi la Puglia con Nichi Vendola, in vantaggio su Rocco Palese (ma sono ancora poche le sezioni scrutinate per indicare proiezioni percentuali). In Toscana non c’è storia, con Enrico Rossi (PD) al 59,3% contro il 34,7% di Monica Faenza, così come in Umbria con Catiuscia Marini al 56,4% contro Fiammetta Modena (38,4%) e in Basilicata dove Vito De Filippo è in vantaggio su Nicola Pagliuca con il 58,2% dei voti contro il 28,9%. Nelle Marche si va verso la riconferma di Gian Mario Spacca, sopra quota cinquanta per cento (52,1%) contro Erminio Marinelli (40,6%), mentre un discorso più approfondito lo merita la regione Emilia-Romagna altra piazza storica del centrosinistra, dove Vasco Errani perde ben 10 punti percentuali e si ferma al 51% contro il 37% di Anna Maria Bernini (Pdl) e il quasi 7% del grillino Giovanni Favia, che già prima del conteggio finale è diventato una sorta di caso nazionale.
Va verso una conferma del centrosinistra la Liguria, dove con l’andare del tempo prende quota Claudio Burlando (centrosinistra) su Sandro Biasotti, in vantaggio per 53,6% contro 46,3% a due terzi delle schede scrutinate.
E poi ci sono le Regioni in bilico. Il Piemonte, dove Roberto Cota (Pdl) se la gioca testa a testa col Governatore uscente, Mercedes Bresso (47,2% contro 47,5% con 1.500 sezioni parziali scrutinate su 4.800), ma soprattutto il Lazio, dove la corsa è ancora più mozzafiato, con Emma Bonino (PD) al 50,45% contro il 48,97 di Renata Polverini (Pdl) dopo 1.900 sezioni su quasi 5.300… una battaglia che si risolverà solo a notte inoltrata.
La Lega ha al momento sorpassato il Pdl in Veneto, ma non in Lombardia e Piemonte, dove però Bossi celebra già quella che definisce una grande vittoria. Con dati ancora non definitivi, la Lega è il primo partito del Veneto con il 34% dei voti contro il 24% del Pdl, ma sono ottimi i risultati anche in altre regioni: il 26% in Lombardia, il 16% in Piemonte, addirittura il 13% in Emilia-Romagna, il 10% in Liguria, il 6% in Toscana e nelle Marche, il 4% in Umbria.
Il PD al contrario crolla in Calabria (è addirittura al 14,3% contro il 29,4% delle Europee 2009) mentre vola in Umbria (dal 33,9% del 2009 al 37,1% parziale di oggi) e si conferma in tutte le Regioni dove vince il centrosinistra.

 

 

IL CENTRODESTRA (PER ORA) AMMINISTREREBBE LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI
Considerando tutte le regioni italiane, comprese quelle in cui non si è votato, il centrodestra governerebbe in questo momento in 9 regioni su 20, avendo strappato in precedenza al centrosinistra Abruzzo e Sardegna e amministrando già Sicilia, Friuli e Molise. Ma c’è un’altra "contabilità" di cui tenere conto nel valutare l’esito delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo: il numero dei cittadini amministrati dalle due coalizioni. Considerando la popolazione di tutte le regioni, se prima del voto il centrodestra amministrava oltre 24 milioni di cittadini, contro i quasi 36 milioni del centrosinistra, conquistando Campania e Calabria si troverebbe oggi ad amministrare la maggioranza degli italiani: 32 milioni contro i 28 milioni governati dal centrosinistra. Un risultato che potrebbe modificare quindi i rapporti di forza politici nella Conferenza Stato-Regioni.

EMILIA-ROMAGNA, ERRANI TIENE, BERNINI SODDISFATTA, LA “VITTORIA” DI FAVIA (5 STELLE)
Per Annamaria Bernini, ‘sfidante’ di Vasco Errani alla carica di presidente con una coalizione di centrodestra (Pdl+Lega-La Destra), il risultato (intorno al 37% a tre quarti di scrutinio) ottenuto in questa tornata elettorale "è un ottimo risultato". "Partivo da un sondaggio che mi davano intorno al 28%, un mese fa, e sono molto contenta di aver recuperato dieci punti, non solo per quanto riguarda me ma l’intera nostra coalizione. Vasco Errani vince, ma in realtà perde, perché perde dieci punti rispetto al 2005" e questo, per la Bernini, dimostra che il modello emiliano-romagnolo è stato sconfitto.
"Nel 2005 eravamo in un’altra fase politica, un’altra storia, un’altra epoca". Così Vasco Errani, che si avvia alla riconferma come presidente del centrosinistra alla guida della Regione Emilia Romagna, commenta il risultato parziale che lo vede in testa rispetto al centrodestra, ma in calo di circa 10 punti rispetto all’esito elettorale di 5 anni fa che lo investì per un secondo mandato con il 62,7% delle preferenze. Tuttavia, fa notare Errani, "il risultato del centrosinistra, se verrà confermato, segna un avanzamento rispetto alle europee dell’anno scorso". Insomma, per Errani, "è la conferma netta di un centrosinistra che ha una solida maggioranza e che ci stimola ad andare avanti nel portare questa regione a livelli di eccellenza europea, nell’affrontare i problemi legati al lavoro, all’impresa e alla qualità sociale".
Soddisfatto e sereno per i primi risultati Giovanni Favia, leader dei ‘grillini’, il Movimento Cinque Stelle, si è detto pronto a guardare avanti e quindi al prossimo lavoro in Regione. ”Noi adesso picchieremo duro – ha commentato ospite di un programma del Tgr dell’Emilia-Romagna – con politiche energetiche, trattamento dei rifiuti, tutela del territorio, insomma parleremo di cose concrete”. In questo sta, secondo l’ex consigliere comunale, il successo della sua lista. ”Il nostro non è un voto di protesta – ha precisato – in questo momento si sta creando un network di cittadini, cittadini che si impegnano, che analizzano i problemi e cercano soluzioni. Ci hanno chiamato antipolitica, ma questi sono i risultati”. E, a proposito di un’eventuale alleanza con il centrosinistra o il centrodestra, Favia ha sentenziato: “Noi non trattiamo con nessuno. Non ci montiamo la testa, l’abbassiamo e continuiamo a lavorare. Chiunque voglia sposare le nostre battaglie è ben accetto, ma noi puntiamo a essere maggioranza culturale prima ancora che politica”.

 

 

Ecco in sintesi chi governa oggi e il nome del governatore.
PIEMONTE – Centrosinistra, Mercedes Bresso
LOMBARDIA – Centrodestra, Roberto Formigoni
VENETO – Centrodestra, Giancarlo Galan

LIGURIA – Centrosinistra, Claudio Burlando
EMILIA ROMAGNA – Centrosinistra, Vasco Errani
TOSCANA – Centrosinistra, Claudio Martini
UMBRIA – Centrosinistra, Maria Rita Lorenzetti
MARCHE – Centrosinistra, Gian Mario Spacca
LAZIO – Centrosinistra, Esterino Montino (v.pres.)
CAMPANIA – Centrosinistra, Antonio Bassolino
BASILICATA – Centrosinistra, Vito De Filippo
PUGLIA – Centrosinistra, Nichi Vendola
CALABRIA – Centrosinistra, Agazio Loiero.

 


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