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Perché il capitale intangibile non entra nel PIL?

da Redazione

Il Pil non misurerà la felicità, ma finché resta il principale indicatore della statistica economica, va calcolato al meglio.

Oggi, le spese per beni intangibili sono inserite tra i costi perché si crede che non aiutino la produzione futura. Se invece si considerassero tra i beni capitali, la crescita economica di un Paese sarebbe diversa. Un tema importante quello dei “beni intangibili” (software, opere artistiche, ricerca, marketing), che contribuiscono alla crescita economica quanto i “beni tangibili” (macchinari, costruzioni, mezzi di trasporto) ma che oggi sono solo in parte considerati come componenti (investimenti) del prodotto interno lordo. Pertanto, le spese per l’acquisto di “beni intangibili” sono contabilizzate tra i costi e non entrano che parzialmente nella dinamica del Pil. Si è invece dimostrato che il capitale intangibile, se classificato tra le spese per investimenti, entra nella produttività del lavoro e del progresso consentendo di spiegare con più precisione l’incremento del Pil, facendo emergere una crescita economica di un Paese, diversa da quella attuale. La spesa in ricerca e sviluppo rappresenta il caso più emblematico. Ad esempio, l’attività preparatoria svolta da un’azienda per il lancio di un prodotto tecnologico, il marketing e le spese connesse, sono considerate attività transitorie e quindi contabilizzate tra i costi sostenuti dall’azienda. In realtà, l’attività effettuata copre il ruolo di fattore produttivo a tutti gli effetti, al pari di un macchinario qualsiasi. E’ così che le nuove conoscenze, generate dalla ricerca, sono più volte utilizzate nel processo produttivo, tanto da poterle assimilate ad un bene capitale. In realtà, il “capitale intangibile”, fornisce una “piattaforma” d’insieme per tutti gli elementi, prima considerati singolarmente, ignorando le loro sinergie. In Europa, una ricerca sta elaborando le prime stime coerenti della spesa in beni capitali intangibili ed i loro effetti sulla crescita economica. E’ così anche in Italia? Sarà forse la crisi che costringerà il Bel Paese a modificare il suo “capitale intangibile”, spostandolo in parte dall’imprenditorialità e dalla consulenza verso la ricerca con la speranza che si tenga conto del ruolo svolto da quest’ultima nella dinamica del Pil.

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