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Fiat, taglio di 5 mila addetti Repubblica anticipa il piano di rilancio

da Redazione

Repubblica in edicola questa mattina ha anticipato il piano strategico Fiat per il periodo 2010-2014 che verrà presentato ufficialmente il prossimo 21 aprile. Si parla di un taglio di quasi 5 mila addetti (su 30 mila) e della riduzione dei modelli da 12 a 8, con un aumento della produzione italiana del 50% delle vetture. Fiom già sul piede di guerra mentre il responsabile relazioni istituzionali della Fiat parla di "provocazione politica alla vigilia delle Regionali".

Un taglio di quasi 5 mila addetti e la riduzione di un quarto dei modelli, che passano da 12 a 8. Ecco il nuovo piano strategico Fiat 2010-14 che, secondo quanto riporta oggi La Repubblica, l’amministratore delegato Sergio Marchionne presenterà al cda del prossimo 21 aprile. Secondo le indiscrezioni il piano prevede un aumento del 50% della produzione italiana (da 600 mila a 900 mila auto) e un taglio del 15% dei 30 mila operai di linea. Nel calcolo sono inclusi i 1.500 addetti di Termini Imerese, i cui impianti chiuderanno il 31 dicembre del 2011 e i 500 addetti che andranno in mobilità volontaria a Cassino. Una novità sono invece i 2.000-2,500 dipendenti in meno alle Carrozzerie di Mirafiori e le 500 tute blu che il sindacato stima possano perdere il posto a Pomigliano dopo il passaggio dalle produzioni Alfa alla Panda. Nel piano si parla anche di 7 modelli Fiat, Alfa e Lancia realizzati negli Usa per il mercato americano per una produzione complessiva di 350 mila auto.

 

LE PRIME REAZIONI
Dal Lingotto arriva l’inevitabile ”no comment” sulle indiscrezioni sul piano strategico fino al 2014, anticipate da Repubblica, mentre arrivano le prime reazioni dei sindacati. Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom, commenta le indiscrezioni sul piano Fiat: “Il piano Fiat è una vergogna che conferma le nostre peggiori e spesso inascoltate previsioni. La realtà è che la Fiat comincia a lasciare l’Italia con una valanga di licenziamenti”.
”La presentazione del piano il 21 aprile – dice ancora Cremaschi – sarà uno dei momenti più drammatici della storia della Fiat perché Marchionne lo dovrà illustrare ai 5.000 lavoratori che vuole licenziare e anche a tutti gli altri. Si andrà a uno scontro frontale e drammatico. Il governo intervenga smettendola di minimizzare o di coprire le posizioni di Marchionne”.
Di tutt’altro avviso Ernesto Auci, il responsabile relazioni istituzionali della Fiat, intervenuto a Sky Tg24, che definisce le indiscrezioni di Repubblica sul piano Fiat “una provocazione politica a pochi giorni dalle elezioni”. In merito al taglio dell’occupazione di 5 mila dipendenti in Italia, Auci precisa che dalle indiscrezioni non emergono particolari novità rispetto alla situazione che la Fiat presentò a Palazzo Chigi in occasione del vertice con le parti sociali tre mesi fa. ”Nel 2009 Fiat ha fatto ricorso alla cassa integrazione per circa 30 milioni di ore – ha detto Auci – che rappresentano 15-18 mila dipendenti”. In quella occasione ”la Fiat ha assicurato che non avrebbe denunciato esuberi – ha ricordato Auci – ma avrebbe cercato di gestire la difficile situazione congiunturale”. Il manager Fiat poi sottolinea che nei prossimi due anni il Lingotto investirà 6 miliardi di euro per nuovi modelli e per migliorare l’efficienza degli stabilimenti, ricordando, tra l’altro, che il trasferimento della Panda a Cassino darà futuro allo stabilimento.

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