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IVA: San Marino nel mirino del fisco

da Redazione

I soggetti con partita Iva che hanno scambi con San Marino entrano nel mirino del fisco. Dovranno comunicare al fisco i dati dell’operazione con cadenza mensile. Solo chi ha operazioni per un volume d’affari inferiore a 50.000 euro potrà inviare telematicamente i dati ogni 3 mesi. Lo prevede il regolamento fiscale attuativo dell’art.1 del decreto incentivi, che contiene norme per il contrasto alle frodi fiscali internazionali nei paradisi fiscali.

Continua la lotta del governo italiano ai paradisi fiscali, con una nuova offensiva nei confronti di San Marino. I soggetti con partita Iva che hanno scambi con la Repubblica del Titano entrano così nel mirino del fisco, a cui dovranno comunicare i dati dell’operazione con cadenza mensile. Solo chi ha operazioni per un volume d’affari inferiore a 50mila euro potrà inviare telematicamente i dati ogni 3 mesi. Lo prevede il regolamento fiscale attuativo dell’articolo 1 del decreto incentivi, che contiene norme per il contrasto alle frodi fiscali internazionali nei paradisi fiscali e prevede un check up su chi collabora con paradisi fiscali iscritti nella cosiddetta “black list”. Ma la prima applicazione concreta – secondo quanto si apprende – sarebbe proprio su San Marino. Il decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri prevede la comunicazione all’Agenzia delle entrate di “tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi così detti black list”.

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