Home FixingFixing I primi due mattoni del Parco Scientifico

I primi due mattoni del Parco Scientifico

da Redazione

Nadia Lombardi: “Le priorità? La veste giuridica e il tipo di finanziamento”. Il prossimo incontro è in programma a Roma già a fine aprile.

Sta prendendo corpo e forma il Parco Scientifico e Tecnologico. Il 5 marzo una delegazione tecnica sammarinese si è recata a Roma per fissare temi e tempi necessari per dar vita al prestigioso progetto. L’incontro, tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ha permesso di approfondire ed evidenziare tutte le componenti e i nodi da affrontare per dare vita al Parco Scientifico e Tecnologico che interesserà la Repubblica di San Marino e le regioni italiane confinanti Marche ed Emilia-Romagna. Da entrambe le parti è stata ribadita la ferma volontà politica di arrivare ad un progetto condiviso e definito entro il 30 giugno. Sono stati inoltre già stabiliti gli step da compiere da parte delle singole delegazioni per arrivare con proposte ben definite a un prossimo incontro a fine aprile, quando sarà delineata la situazione politica nelle regioni interessate. Nel frattempo un gruppo di lavoro ‘misto’ elaborerà una serie di ipotesi sui contenuti tematici del Parco. Gli obiettivi condivisi sono di alto profilo e la volontà di raggiungerli è comune. Nella Capitale, per San Marino, anche la dottoressa Nadia Lombardi, coordinatore del dipartimento attività produttive della Segreteria di Stato per l’Industria.

Dottoressa Lombardi, che risposte avete avuto da Roma?

“Siamo molto contenti. La delegazione romana è venuta al ‘tavolo’ con un personale altamente qualificato. Si è trattato, voglio sottolinearlo, di un primo incontro di carattere generale, e che ha riguardato anche la veste giuridica che dovrà avere l’Ente gestore del Parco Scientifico e Tecnologico. Sotto questo aspetto, le ipotesi sono molteplici. Sicuramente dovrà essere individuata la migliore modalità di finanziamento. Quella più remunerativa”.

Che Parco sarà?

“E’ importante capire i campi di ricerca su cui si impernierà il Parco, un ‘luogo’ che sarà rivolto ad una ricerca per la competitività. Una competitività che dovrà essere restituita immediatamente alle imprese. Perché il Parco dovrà avere un legame strettissimo con le imprese”.

Perché?

“Il Parco produrrà tecnologia da trasfondere nelle imprese. La speranza è quella di riuscire ad attirare ricercatori da tutto il mondo. Ma si sta pensando anche agli incubatori di imprese (ovvero uno spazio fisico che ospita nuove imprese e mette a loro disposizione servizi materiali ed immateriali per facilitarne lo sviluppo; un’impresa può decidere di insediarsi nell’incubatore oppure di associarsi, mantenendo cioè una propria sede ma usufruendo dei servizi e della rete di contatti, ndr). Un luogo dove creare un trasferimento di alta tecnologia, di livello”.

Però è necessario lavorare anche sulla formazione…

“Certamente. Il Parco Scientifico e Tecnologico potrebbe diventare un punto di riferimento importante per la formazione”.

Quando tornerete a Roma?

“Prima del 30 giugno (data in cui è stata fissata la ‘firma’ tra l’Italia e la Repubblica di San Marino, ndr). A fine aprile si terrà un altro incontro con i rappresentanti delle Regioni coinvolte nel progetto, anche perché a fine marzo sono in programma le elezioni politiche, quindi occorre attendere i risultati finale e gli insediamenti. Porteremo una serie di proposte concrete su due aspetti fondamentali: la veste giuridica e il tipo di finanziamento. Il Parco sorgerà a cavallo tra due Regioni e uno Stato. Questo significa andare incontro a molte problematiche. Ma c’è una forte volontà politica a realizzare il progetto, voluto dal Rettore Giorgio Petroni”.

San Marino cablata. Basta?

“E’ un aspetto considerevole. Ma, come ha spiegato il Ministro Claudio Scajola quando è venuto a San Marino, è anche importante che un Parco abbia uno scalo aeroportuale vicino. Si dovrà lavorare anche sull’aeroporto internazionale ‘Federico Fellini’. Stiamo lavorando sui criteri di fattibilità dell’intero progetto”.

Alessandro Carli

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento