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Un fattibile progetto economico

da Redazione

Almeno a livello di enunciazioni, perché siamo ancora in questa fase, il progetto economico passato questo lunedì sul tavolo dell’esecutivo è interessante.

Prima di dare giudizi, ovviamente, sarà opportuno attendere che le acque si depositino, per poi verificare se le enunciazioni sono applicabili e funzionali, e prima ancora per vedere cosa andrà in porto di tutto ciò che è stato messo in campo. Sicuramente la riforma fiscale offre spunti significativi, dal cosiddetto “tax ruling” per cercare di attrarre investitori esteri (una chimera, da sempre) tramite accordi singoli da concordare con l’ufficio tributario, fino ad arrivare al progetto sulla stabile organizzazione, legato a filo doppio dal famoso accordo contro le doppie imposizioni che l’Italia si ostina a non firmare malgrado sia già stato parafato. E poi c’è la riforma del commercio. Il Segretario all’Industria Marco Arzilli vorrebbe più che raddoppiare il Pil di questo settore, portandolo dall’11% al 26%. Ma oltre ad agevolare i commercianti rendendo le mura di Città un vero e proprio centro commerciale en plein air, e aprendo a (selezionatissimi) operatori esteri, servirebbe un cambio di mentalità da parte di parecchi commercianti sammarinesi, altrimenti la riforma rischia di partire con le ali tarpate. Anche lo sportello per le imprese è un obiettivo importante e sicuramente stimolante: la burocrazia è un macigno che grava su tutti gli imprenditori sammarinesi. E poi c’è l’annunciata legge che istituirà, entro maggio, la nuova licenza sull’e-commerce, annunciata dal Segretario Arzilli come una “esclusiva” sammarinese. Insomma, di spunti validi ce ne sono tanti. È adesso che occorre lo sforzo maggiore, per riuscire a tradurli in atti pratici. Per non farli restare sulla carta.

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