Home FixingFixing Nel mondo dell’agricoltura con Filippo Giardi

Nel mondo dell’agricoltura con Filippo Giardi

da Redazione

Intervista al Presidente dell’associazione sammarinese produttori agricoli, alla coltivazione di prodotti tipici del territorio.

“Tu ricca come un ricordo, come la brulla campagna, tu dura e dolcissima parola, antica per sangue raccolto negli occhi. Come la terra, buia, come la terra, frantoio di stagioni e di sogni che alla luna si scopre antichissimo, come le mani di tua madre, la conca del braciere. E conosci la vigna, che di notte tace. Tu non dici parole. C’è una terra che tace. C’è un silenzio che dura sulle piante e sui colli. Ci sono acque e campagne. E’ una terra che attende e non dice parola”. Le Langhe, ricordate e amate in questi versi di Cesare Pavese, poeticamente si riversano nelle pendici del Monte Titano: l’amore, quando è amore, non ha confini né limiti. E’ dedizione per la terra, ascolto del susseguirsi dei cicli delle stagioni. E’, in una parola unica e precisa, vita. La stessa che dedica da quasi 40 anni Filippo Giardi, Presidente dell’associazione sammarinese produttori agricoli, alla coltivazione di prodotti tipici del territorio. Un mestiere difficile, duro. “Negli ultimi anni – racconta il Presidente – si sta rivalutando questo tipo di lavoro. Una volta, ai tempi dei miei nonni e dei miei genitori, questo mestiere era visto ‘di traverso’. Oggi si può scegliere di dedicarsi all’agricoltura, ma 50 anni fa era quasi un obbligo. Dignitoso. E che aveva, nei gesti, uno spirito di orgoglio. La gentilezza verso gli ospiti, le riunioni nelle stalle, il posto più caldo. E le fiere, dove le persone facevano a gara per esporre il bue più in salute, o il vino più buono”. La magia delle stagioni, il saper scrutare il cielo, riconoscendo i rischi del clima e quindi dell’impresa. “Rischi grossi? – come rimarca Giardi – Non hai mai la certezza di un lavoro finale di qualità. Basta un temporale per portarsi via tutto”. Su questi fili si muove il mestiere dell’agricoltore, fatto di sole, pioggia, vento e inverni di riposo, primavere di risveglio, estati di lavoro. E di aggiornamento. “Ho scelto questo lavoro per passione. Certamente oggi è un po’ più semplice rispetto a una volta: oggi si fa ricerca continua, e possiamo sfruttare l’evoluzione nei sistemi di coltivazione”. Mancano però le nuove leve, come conferma Giardi: “Non c’è un ricambio generazionale. Il mestiere dell’agricoltore, anche se in alcune regioni d’Italia sta vivendo una fase di crescita, di nuova linfa, qui da noi si sta lentamente spegnendo. Ed è un peccato: oggi i giovani che si dedicano all’agricoltura possono mettere in campo conoscenze che erano negate ai nostri avi”. Poi però Filippo Giardi ritorna, con grande vigore, sulle nuove scommesse del settore. “Una delle soddisfazioni più rilevanti di questo lavoro – ammette – è quello di puntare sulla qualità dei prodotti. Lo Stato e il Consorzio Terra di San Marino, attraverso i disciplinari di produzione, contribuiscono alla tutela dell’ambiente e alla qualità dei prodotti. Un esempio su tutti, la scelta di non ammettere semi OGM nell’agricoltura”. Scommettere sulla qualità è una direzione quasi obbligatoria per chi non può permettersi grandi disponibilità di terreni. Anche se spesso la mano d’opera, nei periodi di mietitura e di raccolta, scarseggia. “Per riuscire a stare sul mercato – conferma il Presidente – le grandi aziende europee necessitano di appezzamenti di dimensioni importanti, sull’ordine dei 100 ettari. San Marino, che possiede circa 1.500 ettari coltivabili per un totale di circa 120-130 aziende, deve indirizzarsi verso la qualità”. Qualità che, oggi, fa rima con “chilometri zero”. Nel segno del rispetto dell’ambiente. “I nostri prodotti – afferma – essendo quasi tutti racchiusi in cooperative, appoggiano il concetto di ‘chilometri zero’: riusciamo a coprire più del 90% del nostro territorio”. Poi, la sera, ritornano – quasi idealmente – i versi di Pavese. “Tornerà a casa rotto di schiena e intontito, ma assaporerà almeno nel corpo saziato la dolcezza del sonno sul letto”. Come una buonanotte.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento