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Gli obiettivi di Reggia Due diligence e Direttore

da Redazione

Le prime dichiarazioni del nuovo Presidente di Banca Centrale di San Marino. L’insediamento è previsto per l’8 marzo. Ha un contratto di 3 mesi.

Dopo una dura battaglia in Consiglio Grande e Generale Ezio Paolo Reggia, 65 anni, originario di Bergamo, è stato nominato nuovo Presidente della Banca Centrale di San Marino. Prenderà il posto di Biagio Bossone, dimissionario dallo scorso 9 febbraio. E fin qui la notizia. A dire la verità è notizia anche il fatto che sul nome di Reggia si sia spaccato il Consiglio (la nomina è passata con 32 voti, dalla maggioranza, mentre l’opposizione non ha partecipato al voto in notturna), e questo aspetto già da solo non rende facile il compito a Reggia. Nella sua prima intervista, rilasciata a Lionello Mancini, Sole-24 Ore, ancor prima dell’insediamento (che avverrà nella prima riunione utile del Consiglio Direttivo, il prossimo 8 marzo), Reggia è chiaro nei suoi obiettivi: “Ho solo tre, quattro mesi di tempo e devo fare due cose molto importanti: una due diligence regolamentare e organizzativa sulla Banca centrale per capire cosa sto maneggiando e trovare u direttore generale esperto e credibile”. Poi ci sono tutte le illazioni di stampa e di Palazzo sulla sua amicizia con il Segretario alle Finanze Gabriele Gatti (che proprio al Sole, Reggia ha smentito) e sul suo back-ground assicurativo (“un potenziale vigilato che si autovigilerebbe” ha scritto nella sua intervista a Reggia Lionello Mancini, affermazione che il neo Presidente di BCSM ha prontamente negato. L’incarico di Presidente di Banca Centrale a Ezio Paolo Reggia è in sostanza un incarico a termine, della durata di tre mesi. La nota del Congresso di Stato che presenta la sua figura, di indubbia levatura, spiega che Reggia nel suo incarico lavorerà sin da subito sulla due diligence di Banca Centrale, coadiuvato da una società specializzata di Milano.

Le prime dichiarazioni ufficiali di Reggia

“Ho accettato questo incarico – ha chiarito Ezio Paolo Reggia – solo a precise condizioni e su questo sarò intransigente. Le condizioni sono quelle di autonomia e di indipendenza, per far svolgere a Banca Centrale il ruolo che realmente le compete. Per questo, anche, sarò garante nei confronti della Repubblica e di tutti i cittadini. La Banca Centrale non è di destra o di sinistra, non è dell’opposizione o della maggioranza, ma è dello Stato, cioè della collettività. La Banca Centrale di San Marino ha un peculiarità unica al mondo, quella di vigilare banche che operano a supporto del territorio. Vengo dal mondo delle assicurazioni, ma non sono il vecchio assicuratore che pensa alle polizze. Negli ultimi 10 anni ho fatto il manager, occupandomi essenzialmente di finanza, gestendo oltre 30 miliardi di euro di investimenti. Per questo l’opportunità sammarinese, oltre ad essere di fatto a tempo, è veramente una sfida professionale e culturale. Dopo aver a lungo lavorato nelle imprese ritengo di poter svolgere un ruolo manageriale con una visione statuale, per questo da subito avvierò un dialogo fitto e fluido con Banca d’Italia e con le altre banche centrali. Subito dopo aver preso visione delle carte e aver conosciuto meglio la struttura avvierò anche un percorso di due diligence organizzativa e regolamentare. Banca Centrale ha un ruolo fondamentale di vigilanza e per adempiere al compito affidatomi con efficacia ed efficienza devo valutare e migliorare procedure, risorse, personale e sistema informativo”.

Il curriculum del neo Presidente

Ezio Paolo Reggia nato a Fontanella (Bergamo) 65 anni fa, vanta una lunga carriera di top management nel mondo assicurativo. Laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, è stato a capo dell’area tecnica di Toro Assicurazioni a Milano, Direttore di Lloyd Italico e vicedirettore generale della Duomo assicurazioni, prima di approdare alla Cattolica assicurazioni, nel 1990, assumendo l’incarico di direttore generale sino al 2006 e, successivamente di amministratore delegato e direttore generale. Due anni fa le dimissioni e il ritiro dall’impresa veronese, dopo aver contribuito al suo rilancio e al raggiungimento di una posizione di rilievo di Cattolica nel mercato assicurativo italiano ed europeo.

Loris Pironi

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