Via libera dall’Europa alla patata Ogm. La commissione europea ha autorizzato la coltivazione della patata Amflora per uso industriale e come mangime. Contemporaneamente si consente la commercializzazione di tre tipi di mais. Secco no dell’Italia. Il ministro Zaia dichiara “siamo decisamente contrari”.
Da oggi nei nostri campi si potranno coltivare patate geneticamente modificate. A sancirlo è stata la commissione europea, la quale ha dato via libera alla patata Ogm, denominata Amflora, della multinazionale Basf. Si autorizza la semina di questo tubero per uso industriale e come mangime per gli allevamenti. Inoltre da Bruxelles il nulla osta alla commercializzazione, ma non alla coltivazione, di tre varietà di mais Ogm della Monsanto, per l’alimentazione umana e animale. La decisione di mettere la parola fine all’embargo in vigore dal 1998, viene spiegata da John Dalli, commissario alla Salute e alla Politica dei consumatori “una innovazione responsabile sarà il mio principio guida nell’affrontare tecnologie innovative. Dopo un’attenta ed estesa revisione di tutti i dossier Ogm aperti, mi è divenuto chiaro che non vi erano nuove questioni scientifiche che meritassero ulteriore valutazione. Tutte le questioni scientifiche soprattutto quelle che riguardano la salute sono state pienamente affrontate. Qualsiasi ritardo sarebbe stato dunque del tutto ingiustificato”.
Di parere opposto Luca Zaia, ministro italiano dell’agricoltura “la decisione presa dalla commissione europea ci vede contrari. Il fatto di rompere una consuetudine prudenziale che veniva rispettata dal 1998 è un atto che rischia di modificare profondamente il settore primario europeo. Non solo non ci riconosciamo in questa decisione ma ci teniamo a ribadire che non permetteremo che questo metta in dubbio la sovranità degli Stati membri in tale materia” ha concluso il ministro Zaia.