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Lazio-caos nel centrodestra Polverini maratona per riammissione

da Redazione

Se è così complicato formare una lista e consegnare in tempo tutta la documentazione richiesta, figurarsi cos’è gestire una regione. Il Lazio. Ma d’altro canto la burocrazia può battere la democrazia? Sono queste le domande, i sentimenti, gli appelli che si fanno oggi alla luce della possibile "sconfitta a tavolino" di Renata Polverini alle Regionali nel Lazio. Intanto Emma Bonino può gongolare, mentre Silvio Berlusconi è "sconcertato".

Il 28 e 29 marzo i cittadini di Roma e provincia potrebbero non trovare la lista del Pdl sulla scheda elettorale. Andrà così se la Corte d’appello ribadirà la decisione presa questa mattina di respingere l’istanza presentata dal Pdl per l’ammissione delle liste. Il Popolo delle libertà, infatti, tenterà la strada di un nuovo ricorso dopo la bocciatura di oggi. Una vicenda clamorosa, causata da "una grande leggerezza", come la chiama Ignazio La Russa. Il Pdl, infatti, non ha presentato in tempo le liste e questo rischia di far "perdere Renata Polverini a tavolino", per dirla con Gianfranco Rotondi. Ed esplodono le polemiche dentro il partito. Lo stesso premier Silvio Berlusconi si è detto "sconcertato", come riferisce Polverini: "Ho sentito il presidente Berlusconi, è sconcertato per quanto accaduto". Intanto la candidata alla presidenza della regione Lazio (insieme al sindaco di Roma, Gianni Alemanno) lancia un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Garantisca a tutti i cittadini, anche quelli del Pdl di esprimere il proprio voto", chiede Polverini fiduciosa che il nuovo ricorso venga accolto: "Sono convinta che si tratti solo di un fatto burocratico. Non credo che al Pdl, il maggior partito del Lazio e di Roma, possa essere impedito l’accesso alla competizione elettorale. La burocrazia non uccida la democrazia". Tuttavia, dentro il partito non mancano le voci critiche sui rappresentanti del Lazio ‘colpevoli’ del pasticcio. "Il Pdl è una cosa troppo seria e importante per il Lazio e i suoi cittadini per essere lasciato in mano a degli irresponsabili nominati", attacca Mario Baccini. Rincara Rotondi: "Io ne ho piene le tasche di fare il parente povero in questa banda di incapaci". Ma la critica più pesante arriva dal ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio la Russa: "C’è stata leggerezza, una grande leggerezza. Ma su questo andremo a fondo dopo. Ora l’importante è l’ammissione. Ma certo le liste non si presentano all’ultimo minuto…". La sfidante di Polverini, Emma Bonino, per parte sua chiede il rispetto della legalità, come fa il Pd con Nicola Zingaretti: "Le regole devono valere per tutti".

NEL LAZIO CRONACA DI UNA GIORNATA DI FIBRILLAZIONI
Tensioni e polemiche sul caso delle liste elettorali del Pdl nel Lazio. Dopo gli appelli del centrodestra al Quirinale, il capo dello Stato in mattinata prende una posizione netta: "La preoccupazione di una piena rappresentanza, nella competizione elettorale regionale in Lazio come dovunque, delle forze politiche che intendono concorrervi, non può che essere compresa e condivisa dal Presidente della Repubblica", è la premessa di Giorgio Napolitano. Tuttavia, aggiunge il Presidente della Repubblica, "spetta solo alle competenti sedi giudiziarie la verifica del rispetto delle condizioni e procedure previste dalla legge".
Intanto, sempre in mattinata, è partita una denuncia-querela del Pdl del Lazio nei confronti dei radicali presso l’ufficio centrale regionale della Corte d’appello di Roma, che dovrebbe decidere entro le prossime 48 ore se accogliere o meno l’istanza. Si tratta di una denuncia per "violenza privata" nei confronti dei militanti radicali e per "abuso d’ufficio" nei confronti dei componenti dell’ufficio centrale circoscrizionale che avrebbero di fatto impedito "di esercitare il diritto politico di voto. "Mi auguro che prevalga il buon senso e che oltre un milione di cittadini romani possano esercitare un diritto che la Costituzione riconosce loro", ha sottolineato Ignazio Abrignani, responsabile elettorale Pdl. Se l’ufficio centrale regionale della Corte d’Appello accoglierà l’istanza del Pdl Lazio, non sarà necessario presentare istanza davanti al tribunale amministrativo regionale. Nel ricorso si sottolinea che tutta la documentazione relativa ai candidati di lista era già stata presentata alle 11.30 presso gli uffici preposti e si mette l’accento sul fatto che questa documentazione è sempre rimasta a disposizione dei suddetti uffici.
Intanto, mentre Renata Polverini organizza per il pomeriggio "maratona oratoria" a sostegno delle ragioni della lista Pdl, la polemica politica è al calor bianco. Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, "ai nostri rappresentanti è stato impedito di presentare la lista, prima dalle provocazioni di alcune persone ma essenzialmente dal magistrato responsabile che ha dato ordine alle Forze di Polizia di bloccare i nostri rappresentanti". Di conseguenza, aggiunge, "al PdL è stato impedito l’esercizio di un fondamentale diritto politico che va tutelato da tutti, le varie specializzazioni della magistratura e in ultima analisi anche dai livelli istituzionali". Immediata la replica del Pd, che con il vice segretario, Enrico Letta invita ad abbassare i toni e aggiunge che "la democrazia non è in pericolo – spiega – ed è improprio coinvolgere il capo dello Stato, la magistratura e il Pd in una vicenda che appare semplice e tutta legata a responsabilità dei rappresentanti del Pdl romano".

MILIONI: PDL FURIBONDO CON ME MA SONO UN PESCE PICCOLO
Alfredo Milioni, presidente del XIX Municipio di Roma è l’uomo che per conto del Pdl si doveva occupare di depositare le firme per la presentazione della lista a sostegno di Renata Polverini per le regionali. In un’intervista al Corriere della sera Milioni cerca di difendersi dagli attacchi del suo partito furibondo per l’incidente che ha portato alla mancata presentazione di una lista Pdl nella Capitale e per il quale il centrodestra ha fatto appello al Capo dello Stato. "Un disastro, una tragedia" ammette l’esponente del Pdl, ex socialista entrato in Fi, che ricorda di essersi presentato per depositare le firme in Tribunale con largo anticipo rispetto alla scadenza ma di essere poi uscito "per mangiare un panino" poi però "non mi hanno fatto rientrare, hanno fatto i matti, si sono messi a urlare e mi hanno spinto" e poi "mi hanno minacciato, qui si configura pure un reato". Quanto all’ira del premier, Milioni ne è consapevole e dice: "Lo so, i capi del partito me lo hanno detto, sono loro che parlano con lui. A parte che la fila avrebbe dovuto farla Giorgio Polesi, l’altro rappresentante del Pdl – si difende Milioni – io sono solo il piccolo presidente del XIX Municipio, qui a Roma. La politica è sempre stata la mia passione, cominciai come socialista e ho proseguito dentro Fi, certo, ma ero e resto un pesce piccolo, un pescetto che fa il suo lavoro onestamente".

POLVERINI: PDL HA PRESENTATO RICORSO IO VADO AVANTI. MARATONA ORATORIA A ROMA
”Il Pdl ha presentato ricorso. Io mi occupo soltanto della questione politica e per questo alle 15 aprirò una maratona oratoria a Piazza S. Lorenzo in Lucina, perché ciò che è accaduto è un fatto grave”. Lo ha detto la candidata del centrodestra alla Regione Lazio, Renata Polverini a margine di un incontro presso il comitato elettorale con alcuni operatori del mondo dello spettacolo. ”Per il resto – ha spiegato Polverini – saranno gli organi preposti a decidere. Io intanto vado avanti con la campagna elettorale. Le altre liste, a cominciare dalla civica, sono state regolarmente presentate e noi continuiamo con il nostro impegno per cambiare il governo della Regione Lazio”. In merito all’esclusione di 10 liste su 25 la candidata ha aggiunto: ”Non sono un’esperta di liste però se sono state ricusate ci saranno delle giustificazioni. Non sono nella condizione di avanzare dei dubbi”.

STORACE: 40 MINUTI DI RITARDO NON POSSONO DECIDERE 5 ANNI DI GOVERNO
“Non è facile capire che cos’è successo al Tribunale di Roma, né sapere come andrà a finire. Una cosa è sicura. Anche se certa giustizia dovesse decretare che la lista del Pdl non partecipa alle Regionali, non è un buon motivo per non chiamare alla mobilitazione gli elettori che quella lista avrebbero voluto votare”.
E’ quanto scrive sul suo blog (www.storace.it), il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace. ”Certo, sembra incredibile – ha precisato ancora – Ammettiamo pure che sia vero che ci sono stati errori, come dice La Russa, o incapacità, come afferma Rotondi. Però è anche strano che quaranta minuti di ‘ritardo’ possano decidere cinque anni di governo per cinque milioni di elettori. Questa roba non funziona”. E comunque non ci si deve arrendere, non si deve mollare. La Destra, certamente non molla – ha ricordato ancora Storace – E, pare di capire, anche Renata Polverini è più determinata che mai. Dal male può nascere un bene. Si deve partire all’offensiva, tirare fuori gli attributi e mettere sotto accusa chi, per nascondere la vergogna della mancata ricandidatura di un presidente impresentabile, ha dovuto estrarre dal cilindro una specie di prestigiatrice che, caso strano, aveva indovinato tutto facendo lo sciopero della fame proprio sulla presentazione delle liste. Non voglio dire che qualcuno sapesse, ma certo la coincidenza è curiosa. Ora l’appello deve essere al popolo.
 

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