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Vertici Banca Centrale è scontro a Palazzo

da Redazione

Fiamme Gialle al confine, incontro a Roma “per avere risposte”. L’opposizione non appoggia Reggia per il dopo-Bossone: “Affari di famiglia”.

Secondo Consiglio Grande e Generale in due settimane sul caso Banca Centrale, il primo per fare chiarezza sulle dinamiche che hanno portato alle dimissioni del Presidente Biagio Bossone e del Direttore Luca Papi (e per prendere atto delle stesse), il secondo per arrivare alla nomina di quello che dovrebbe essere il traghettatore pro tempore dell’istituzione di via del Voltone. Al momento di andare in stampa la votazione sulla nomina non si è ancora consumata. Il personaggio indicato dall’esecutivo per sostituire, sia pure per qualche mese, il Presidente dimissionario Bossone era già noto da tempo. Si tratta di Ezio Paolo Reggia, ex amministratore delegato di Cattolica assicurazioni, nome sul quale però, mercoledì in Consiglio, l’opposizione ha sollevato non poche perplessità. O meglio, non tanto (non solo) sulla sua figura, quanto sul fatto che il suo nome è stato legato – dalla politica, dai media italiani – a filo doppio a quello del Segretario alle Finanze Gabriele Gatti, senza contare che per la minoranza tale scelta è stata effettuata senza il dovuto confronto. Un déjà vu, insomma, che riporta alla mente il nome di Rainer Masera, quando la nomina saltò proprio per questi stessi motivi prima che si confluisse, con soddisfazione di tutte le forze in causa, su Biagio Bossone. Poi le cose sono andate come sono andate, e il Titano si ritrova nuovamente con una Banca Centrale “disinnescata”, malgrado le dichiarazioni che invece la vorrebbero potenziata, a partire dalla sua Vigilanza. Intanto l’opposizione incalza, e la maggioranza si difende con veemenza. I partiti di minoranza hanno convocato una conferenza stampa proprio nel primo giorno di Consiglio, in cui hanno sottolineato più e più volte che l’accerchiamento di questi giorni è una conseguenza diretta della decapitazione di Banca Centrale, responsabilità naturalmente attribuita in toto al Governo. E pur senza fare nomi e cognomi precisi (e senza nemmeno usare lettere dell’alfabeto greco), si è insistito parecchio sul fatto che vanno rimossi quanto prima gli scogli che impediscono i buoni rapporti con l’Italia. Dal canto loro i partiti che compongono il Patto hanno risposto con una seconda conferenza stampa, convocata poche ore dopo, per ribadire la propria coesione e fermezza, e rispedendo al mittente ogni accusa. Anche gli Europopolari che avevano fatto diversi distinguo nei giorni scorsi sembrano essere tornati nei ranghi. Ma dopo questa seduta di Consiglio Grande e Generale, una verifica della tenuta della maggioranza e della linea da seguire in futuro pare a questo punto inevitabile. Tornando al confronto in aula, lo scontro si è spostato su un discorso più che personale, familiare. L’opposizione, in particolare Sinistra Unita, ha contestato la scelta di Reggia anche per una sorta di conflitto d’interesse dovuto al ruolo della figlia del Segretario alle Finanze, vicino a Reggia in quanto sindaco revisore della Compagnia sammarinese di assicurazione. Un accostamento che ha fatto arrabbiare e non poco il Segretario alle Finanze. Infine Gabriele Gatti ha affrontato l’altro argomento clou di questi giorni, ovvero il nuovo “accerchiamento” della Guardia di Finanza. “La situazione ci preoccupa- ha detto il Segretario Gatti all’aula – e i nostri interlocutori ci dovranno dare risposte precise su episodi come quello di domenica della Guardia di finanza al confine”.

Loris Pironi

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