Home FixingFixing Parte la nuova protesta all’Ambasciatore d’Italia

Parte la nuova protesta all’Ambasciatore d’Italia

da Redazione

Il Comandante Cosimo D’Arrigo ha rivelato che sono in corso “circa 1.660 verifiche".

“Un intollerabile paradiso fiscale in casa”. Così il Titano è stato definito (sul Sole 24-Ore, tanto per cambiare, e poi pure sul Tg1) da Cosimo D’Arrigo, il numero uno della Guardia di Finanza. Uno che, insomma, quando parla si fa ascoltare. E il pressing delle Fiamme Gialle nei confronti di San Marino – compreso l’utilizzo di mezzi all’avanguardia, come il cosiddetto Autovelox fiscale che si è rivisto in questi giorni alle porte della Repubblica è un’ulteriore conferma della linea voluta dall’alto, dal Ministero delle Finanze, direttamente da Giulio Tremonti, per completare l’offensiva iniziata con lo scudo fiscale. Da una parte, insomma, si svuotano i forzieri dai capitali italiani detenuti all’estero, dall’altra si passa sotto la lente d’ingrandimento tutto ciò che è possibile. La conferma del fatto che si tratti di un’iniziativa non estemporanea della GdF è data dallo stesso Comandante D’Arrigo. Che pur facendo notare che “non c’è solo San Marino”, precisa che sul Titano sono stati rilevati 791 fenomeni evasivi, contro i 650 che interessano la Svizzera, i 118 riguardanti l’Austria, e ancora i 23 in Liechtenstein, i 20 nel Principato di Monaco, i 23 per il Lussemburgo, mentre i restanti toccano Regno Unito, Slovenia, Portogallo e Olanda. Il Comandante d’Arrigo ha rivelato che sono in corso “circa 1.660 fra verifiche, indagini di polizia giudiziaria e altre investigazioni sui casi di trasferimenti di capitali e investimenti all’estero non dichiarati, esterovestizioni di persone fisiche e società di riciclaggio di proventi da evasione fiscali”. Base della strategia investigativa, i “controlli degli intermediari di confine che hanno rapporti più stringenti con i paradisi fiscali” e gli accertamenti sui conti che rappresentano uno strumento “utile per l’analisi di rischio volta all’individuazione dei casi di evasione”.

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