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La marea nera raggiunge il Po

da Redazione

Sembra inarrestabile la marea nera. Il petrolio riversatosi nel fiume Lambro, nonostante gli sforzi delle autorità, ha raggiunto il tratto piacentino del Po. Il Governo riferisce alla Camera sulla catastrofe. Il ministero dell’Ambiente e il Wwf si costituiranno parti civili nel processo.

Prosegue l’avanzata, dell’immensa quantità di petrolio gettata nel corso d’acqua Lambro. L’onda nera è arrivata fino al tratto piacentino del fiume Po, e con il serio e tangibile rischio che raggiunga il mare Adriatico, con effetti devastanti per l’ambiente e l’industria del turismo. Luigi Viana, Prefetto di Piacenza, ha reso noto che “la situazione è in evoluzione, le panne galleggianti utilizzate mercoledì sono risultate solo parzialmente efficaci, perché la forte corrente le portava via. Oggi si ripiegherà su barriere rigide”. La procura di Monza ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul disastro naturale, l’accusa, al momento è a carico di ignoti. Il Ministero dell’Ambiente e il Wwf, si costituiranno come parte civile nel processo, che dovrà stabilire i colpevoli di questo scempio indecente. Il ministro Prestigiacomo ha dichiarato “è un gravissimo attentato all’ambiente e alla salute pubblica, confidiamo che le indagini in corso conducano rapidamente all’individuazione dei responsabili”. Il governo riferirà in aula alla Camera, su sollecitazione dei gruppi della Lega, Pd e Udc, per fare chiarezza sull’origine dello sversamento, sulle conseguenze per l’ecosistema e sulle misure che si stanno adottando per contenerne gli effetti. Continuano senza sosta i lavori per contenere i danni. I tecnici dell’Enel e della Protezione Civile sono riusciti ad aspirare 250 tonnellate di combustibile, e contano di riuscire a recuperarne almeno altre 1200. L’Asl di Milano 2 ha vietato tassativamente qualsiasi uso dell’acque, quindi niente pesca, niente irrigazione degli orti e probabilmente saranno off-limits anche le fontanelle pubbliche.
 

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