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Short track Arianna Fontana entra nella storia

da Redazione

Una medaglia di bronzo meritatissima per il "pulcino" della squadra azzurra. Arianna Fontana sarà giovanissima (19 anni) ma di grinta ne ha da vendere. E non è un caso che sia riuscita a conquistare la terza piazza a Vancouver, primo podio olimpico individuale per l’Italia in questa disciplina. E adesso? Una bella vacanza e poi magari un reality.

Tra il serio ed il faceto aveva promesso che, in caso di medaglia, avrebbe fatto uno strip al Villaggio Olimpico. Magari la promessa ora la manterrà, "ma quando sarà buio, così non mi vede nessuno". Scherza, Arianna Fontana, che con il bronzo al collo sembra anche più piccola dei suoi 19 anni. A Casa Italia le hanno organizzato una bella festa, con l’accoglienza calorosa del presidente del Coni Gianni Petrucci e del presidente della Fisg Giancarlo Bolognini: è lei la prima medaglia olimpica al femminile di una disciplina, lo short track, che sta entrando sempre più nel cuore degli italiani. Terza nei 500 metri, dopo una serie di batterie in cui ha esibito il suo pezzo forte, la partenza, che secondo Bolognini diventerà presto materia di studio per i tecnici stranieri. Nel frattempo, la finanziera lombarda si gode il momento, rivelando anche particolari inediti: un tatuaggio nemmeno troppo piccolo di una razza, pesce di mare, un braccialetto comprato qui a Vancouver assieme al fidanzato, unico orpello che ama indossare, Mara Zini come idolo di gioventù. Con parte dei 50.000 euro che incasserà dal Coni per il bronzo organizzerà una mega vacanza (sicuramente al mare, è un’habitué delle spiagge riminesi) per staccare un po’ la spina. Poi, chissà, potrebbe cedere alle lusinghe di qualche reality: "Ma non farei mai il Grande Fratello, bensì uno tipo La Talpa o l’Isola dei Famosi: sono un’atleta ed ho bisogno di fare movimento". Nella notte italiana ne ha fatto eccome, rischiando anche l’argento dei 500 sul ghiaccio del Pacific Coliseum: la vicecampionessa d’Europa, che quattro anni fa a Torino aveva conquistato il bronzo con la staffetta, chiude terza alle spalle della cinese Meng Wang, che bissa l’oro di Torino, e della canadese Marianne St.Gelais, che doveva sudare per evitare il ritorno dell’azzurra.
"Il suo bronzo ci ripaga delle amarezze della giornata", diceva Petrucci, riferendosi al podio sfumato da Christian Oberstolz e Patrick Gruber nello slittino doppio. L’oro andava agli austraci Andreas e Wolfgang Linger, già in testa dopo la prima manche, l’argento ai lettoni Andris e Juris Sics ed il bronzo ai tedeschi Patric Leitner e Alexander Resch. Quarto l’equipaggio azzurro, che perdeva il treno per il bronzo che, dopo la prima discesa, sembrava davvero a portata di mano.
"Non siamo delusi perché non abbiamo sbagliato noi, bensì sono stati bravi i tedeschi a rimontare nella seconda parte – ha dichiarato alla fine Oberstolz – Sette centesimi sembrano pochi, ma in realtà sono tanti nella nostra disciplina. Non possiamo parlare di sfortuna, non c’è stato un errore vero e proprio che ci è costato il podio, abbiamo disputato due buone manches". Nona l’altra coppia italiana formata da Gerhard Plankensteiner e Oswald Haselrieder. Nella mattinata canadese, infine, Tora Berger ha vinto la medaglia d’oro nella 15 km femminile di biathlon. La norvegese ha chiuso in 40’52"8, precedendo la kazaka Elena Khrustaleva, argento (+20"7) e la bielorussa Darya Domracheva, bronzo (+28"2). Prima delle italiane, col 18esimo posto, Katja Haller, in ritardo di 2’19"6, poco più indietro Michela Ponza (27^), Karin Oberhofer (75^) e Christa Perathoner (79^).
 

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