Home NotizieEconomia La corruzione in Italia è innarestabile: +229%

La corruzione in Italia è innarestabile: +229%

da Redazione

In Italia almeno un settore non ha risentito della recessione globale, anzi ha subito un’impennata. Non si parla del classico made in Italy o dei nostri vini, ma della corruzione. Il procuratore generale della Corte, Mario Ristuccia, ha dichiarato che nel 2009 i reati di questo tipo sono aumentati del 229%.

La corruzione e concussione in Italia sono ormai una prassi normale e consolidata. Lo si evince dai dati forniti dalla Corte dei Conti. Il procuratore generale della Corte, Mario Ristuccia, durante la relazione annuale ha affermato che nello Stivale, nell’anno appena trascorso, i fatti di corruzione e concussione accertati, hanno avuto un incremento rispettivamente del 229% e del 153% rispetto al 2008. Il triste fenomeno colpisce soprattutto le opere pubbliche incompiute. Ristuccia nella sua analisi precisa che “le cause di questo fenomeno, che determina un ingente spreco di risorse pubbliche, sono molteplici e da annoverare nella carenza di programmazione, eccessiva frammentazione dei centri decisionali, complessità delle procedure di progettazione, dilatazione dei tempi di esecuzione imputabili alle imprese committenti e alle amministrazioni , carenti per inadeguatezze nei controlli tecnici e amministrativi”. Secondo lo studio della Corte “le patologie maggiormente ricorrenti negli appalti pubblici di opere, beni e servizi sono rappresentate da quelle iniziative volte alla realizzazione di un’opera pubblica senza una accurata verifica della sua concreta eseguibilità economica, tecnica, logistica, l’assenza o comunque la grave superficialità in tali casi di una analisi di fattibilità. Sono queste spesso le cause del sorgere in corso d’opera di una serie di difficoltà di esecuzione dell’instaurato rapporto contrattuale e del conseguente fallimento dell’opera o del servizio appaltati, rendendosi così vano il dispendio di risorse finanziarie nel frattempo utilizzate”.
 

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