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Il Sud del Mondo? Lo racconta l’Aiep

da Redazione

Il consulente editoriale Giuseppe Maria Morganti: "Un po’ di follia per lavorare nel settore". La collana "Melting Pot" pubblica un filone inesplorato. E già conta 24 volumi.

“Ci vuole certamente un pizzico di follia. Perché non c’è un rapporto favorevole tra l’economicità dell’impresa editoriale e il progetto culturale. La limitatezza del mercato dei lettori è un vincolo decisivo che si associa al fatto che lo Stato con la legge sull’editoria finanzia pochissimo il settore. Sono stati tagliati più del 50% dei fondi. Si stanziano 30.000 euro a fronte delle richieste degli editori che sono sopra ai settantamila euro, sebbene la legge preveda un vincolo oggettivo del 7% dei costi del prodotto editoriale. Di fatto questa soglia non esiste più, si è ridotta intorno al 3%”. Giuseppe Maria Morganti, punto di riferimento dell’editoria sammarinese, fa il punto sul settore. Socio di minoranza dell’Aiep dopo averne ceduto le quote a causa dell’impegno politico che lo ha coinvolto a tempo pieno, ora è consulente editoriale di quella che è l’unica vera casa editrice libraria sammarinese. “L’Aiep è nata nel 1979 per iniziativa di Mario Graziosi. Si partì con una bellissima iniziativa: la Biblioteca Sammarinese, la ristampa di testi importanti sulla storia della Repubblica. In quel periodo non c’era nulla di questo tipo e soprattutto non vi era l’uso micidiale per l’editoria privata della pubblicazione di testi gratuiti da parte di Fondazioni e banche. Al-l’epoca i testi venivano acquistati dai lettori. Si vendevano circa duemila copie ad uscita. L’altra iniziativa che ha lanciato in grande stile l’AIEP è stata la Storia illustrata della Repubblica di San Marino. Tre volumi molto venduti: non c’è famiglia sammarinese che non l’abbia in casa. Siamo al lavoro, dopo che il quarto volume è andato esaurito, per dare alle stampe il quinto volume: dovrebbe uscire quest’anno”. “Dopo questo successo – continua nel suo racconto Morganti – l’Aiep ha iniziato a pubblicare anche all’estero tra l’84 e l’85. E’ stata prodotta la Storia Illustrata di Bologna in collaborazione con l’università. Uscita in fascicoli settimanali, in edicola. Un successo straordinario, dodicimila copie. Vendeva più del Resto del Carlino. Poi ci furono le Storie Illustrate per Reggio Emilia, Ferrara. Progettammo Rimini, Torino, Napoli, però furono realizzate da una nuova casa editrice che ha utilizzato il nostro marchio e il nostro know how”. Negli anni ‘90 la grande invenzione, il fiore all’occhiello della casa editrice sammarinese: Melting Pot, Narrativa dei Paesi del Sud. “Volevo trovare un filone inesplorato dall’editoria italiana. A parte la letteratura sudamericana – ricorda il consulente editoriale – e solo con i grossi nomi, la letteratura del sud del mondo era di fatto non pubblicata in Italia. Uno dei nostri primi testi fu quello della brasiliana di origini tedesche Lya Luft, L’Ala sinistra dell’angelo. Bellissimo libro, simbolo del meticciato tra la cultura tedesca e quella brasiliana. Un altro fu ‘La nave arenata’ di Alvaro Belo Marques, unico testo pubblicato in Italia proveniente da Ilha de Mocambique, piccola isola dell’Oceano Indiano”. “Dopo circa un anno arrivarono Teresa Palazzolo, purtroppo scomparsa, e Eleonora Forlani, ora curatrice unica della collana. Entrambi professoresse. La prima, con una storia straordinaria di volontariato nel Burkina Faso. Propose un grande libro ‘Un bambino nero’ di Camara Laye, il testo fondamentale della letteratura di formazione africana nera. Pubblicato in Francia nel 1954 e mai in Italia“. “Naturalmente ci ponemmo il problema fondamentale per un editore, quello di entrare nel circuito delle librerie, passaggio non facile. Trovammo prima un piccolo distributore di Torino, poi siamo riusciti ad entrare nella PDE, il più grande distributore dei piccoli editori, proprio in virtù di Melting Pot che aveva suscitato un grande interesse sul mercato italiano“. “Siamo stati molto interessati dalla letteratura africana. Nell’editoria italiana c’era pochissimo dell’Africa sub sahariana. Pubblicammo poi per primi Tierno Monénembo con ‘Le radici della Pietra’. Ora lo scrittore della Guinea è in catalogo con Feltrinelli. In seguito, volgemmo lo sguardo all’oriente, al mondo arabo in generale, non limitandoci al medio oriente. E facemmo il nostro colpo più importante con ‘Donne senza uomini’ dell’iraniana Sharnush Parsipur, meraviglioso libro da cui è stato tratto il film dal titolo omonimo che ha vinto quest’anno il secondo premio a Cannes”. Una nuova iniziativa per Melting pot. “Ora stiamo cercando di rilanciare questa collana in collaborazione con la cooperativa Libra di Ravenna che si occupa di integrazione degli extracomunitari, e insieme a Laura Gambi, scrittrice presente nel nostro catalogo, e socia della cooperativa. A Lido Adriano, città a fortissima presenza straniera con parecchi problemi di rapporti tra le varie comunità, e di criminalità, la cooperativa svolge un grande lavoro. Noi con Melting pot saremo il fulcro culturale di questa operazione di integrazione con l’apertura di un punto vendita e la pubblicazione di nuovi testi. Abbiamo presentato qualche giorno fa il progetto a Michela Serra e Giovanna Zucconi. Ne erano entusiasti”. Melting pot ha pubblicato 24 testi per una tiratura complessiva di trentamila copie. L’Aiep ha un punto vendita a Dogana, la Libreria Sammarinese, dedicato prettamente ai testi su San Marino. L’altro punto vendita librario è nel Centro Azzurro, di cui è proprietario Morganti, insieme ad altri due soci: la Libreria Leonardo. “Ci dà delle grosse soddisfazioni. Viene acquistata molta letteratura per ragazzi e bambini, oltre ai best sellers. Lavorano tre persone a tempo pieno. Un fatturato in crescita anche quest’anno nonostante la crisi, circa 400.000 euro, importante per il nostro settore. Ha sorpreso anche me”.

Saverio Mercadante

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