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Essere o non essere sindaco, ecco il dilemma di Prodi

da Redazione

Romano Prodi non ha ancora preso una decisione definitiva. L’ex premier sta valutando se candidarsi per la poltrona di sindaco a Bologna, oppure continuare a mantenersi fuori dalla politica attiva. Il segretario del Pd Bersani dice di “rispettare la sua scelta, qualunque essa sia”. Mentre la sezione bolognese del partito sembra più propensa a organizzare le primarie.

Candidarsi, o non candidarsi. Questo è il dilemma, di Prodi. Da una parte il Professore è lusingato da chi conta nella sua discesa in campo, dall’altra le negative esperienze precedenti lo spingono a mantenersi fuori dalla politica. “In questi giorni ho ricevuto numerosi attestati di stima, ma uno non deve mai illudersi che questo sia un fatto corale, totale, sono cose che finiscono in fretta. Guai a credere che gli atti di stima siano l’espressione di tutti…” le parole, un po’ enigmatiche, di Romano Prodi. Come se non bastasse, altre dichiarazioni dell’ex premier gettano “mistero” sull’argomento “io non ho comunicato nulla ai vertici del partito perché non c’erano richieste ufficiali, come succede in questi casi”. Sandra Zampa, portavoce di Prodi, getta acqua sul fuoco “chiunque voglia leggervi tensioni con il segretario, lo fa in malafede o strumentalmente, la decisione di candidarsi fa capo solo alla persona di Prodi”. Anche il Pd non sembra deciso sul da farsi. Le dichiarazioni di Bersani non sono ben chiare e lasciano aperte diverse letture. Alla domanda se in un prossimo futuro si incontrerà il Professore ha risposto “non è in programma”, ma ha precisato che “non c’è bisogno di richieste ufficiali. E’ evidente a chiunque che quella di Romano sarebbe una candidatura graditissima. Prodi, dopo l’esperienza di governo, ha fatto le sue scelte di vita e quindi noi rispetteremo le sue decisioni”. Il Pd felsineo, già attivo per prepararsi alla nuova tornata elettorale, punta a indire le primarie. In questo quadro complicato l’ex premier, probabilmente renderà pubblica la sua decisione entro breve. A rendere ancora più intricata la situazione di Bologna è la data delle consultazioni. Sembra saltata la possibilità di accorpare le elezioni regionali e quella per il sindaco. Bersani di questa mancanza di certezze incolpa la maggioranza “è inutile che la destra tenti di nascondere le sue difficoltà. Il ministro Maroni conosce la nostra disponibilità a votare subito, e ora spetta al governo l’ultima parola”. Diametralmente opposta la posizione di Filippo Berselli, Pdl, “la verità è che il Pd vuole votare in giugno o addirittura tra un anno”. Il Consiglio dei Ministri, in programma giovedì, dovrebbe sciogliere definitivamente il nodo e rendere un pò più limpida la situazione di Bologna. Incredibile ma vero. L’ex numero uno felsineo Guazzaloca sponsorizza la candidatura di Prodi “è l’uomo giusto in questo delicato momento storico dove Bologna rischia di essere declassata a città di serie B, solo con un sindaco di tutti è possibile rimettere in moto meccanismi virtuosi. E attorno a una persona autorevole e credibile, come può essere Romano Prodi, si può tentare di rilanciare la città”.
 

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