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Del Bono si dimette Errani in difficoltà 

da Redazione

Flavio Del Bono, sindaco di Bologna, ha rassegnato le proprie dimissioni. Travolto dallo scandalo, denominato “Cinzia-gate”, Del Bono ha rinunciato alla carica di primo cittadino della città felsinea. Il Pd ha espresso solidarietà e plaudito al gesto come “atto di responsabilità”. Mazzuca cavalca l’onda del “terremoto” politico bolognese per escludere dalle regionali Vasco Errani.

E’ ufficiale. Del Bono si è dimesso da sindaco di Bologna. Il primo cittadino del capoluogo della regione Emilia-Romagna, accusato di peculato, abuso d’ufficio e truffa aggravata, ha deciso di farsi da parte. Non si esclude la possibilità di indirre elezioni anticipate, per coprire il posto rimasto vacante. L’ex primo cittadino felsineo è al centro della bufera per il cosiddetto “Cinzia-gate”, in cui gli viene contestato l’uso di denaro pubblico. Secondo l’accusa avrebbe dato alla fidanzata dell’epoca, Cinzia Cracchi, in più di un’occasione, svariate somme di denaro. “Per me Bologna viene prima di tutto, è per questo che – ha detto Delbono – siccome i tempi e i modi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria rischiano di avere ripercussioni negative con la mia attività di sindaco, ho deciso in piena coscienza di rassegnare le dimissioni dalla mia carica”. Continua Del Bono “la mia consapevolezza di estraneità agli illeciti contestatemi, mi rassicura sulla capacità di dimostrare nelle sedi competenti la correttezza dei miei comportamenti”. La vicenda bolognese mette in serie difficoltà il Pd, in quanto Del Bono, all’epoca dei fatti contestati, era il braccio destro nella giunta di Vasco Errani. Di riflesso quindi la questione getta ombre sull’attuale presidente della regione Emilia-Romagna, nonché candidato alla stessa poltrona alle prossime consultazioni regionali. Il Partito Democratico ha comunque riconosciuto all’ex sindaco di Bologna la serietà nel dimettersi come “atto di responsabilità”. La richiesta di farsi da parte era giunta anche a gran voce da Di Pietro. Il leader dell’Idv, preso atto del passo indietro di Del Bono ora si preoccupa di difendere Errani. “Quando c’è una persona singola che viola un patto di fiducia gli altri sono vittime e non correi. Capisco l’amarezza di Vasco e per questo è giusto darci un taglio. Anche a me è capitato di candidare una persona che ha poi tradito la mia fiducia. Mi sono sentito una vittima e non un correo. D’altra parte anche Gesù Cristo su dodici ne ha sbagliato uno. Figuriamoci io”. Diametralmente opposta la visione di Giancarlo Mazzuca. Il candidato, del Pdl e della Lega, alla guida della regione Emilia-Romagna ha dichiarato che “la vicenda ogni giorno diventa sempre più grave, e non ho più la certezza che Errani sarà il mio avversario”. Mazzuca ritiene improponibile il nome di Errani, visto che all’epoca dei fatti sia Del Bono che la Cracchi facevano parte della sua giunta. “Perchè penso che comunque ci sia una responsabilità oggettiva. Io da direttore di giornale rispondevo delle mancanze dei miei redattori”. Conclude dicendo “mi sembra incredibile e un punto interrogativo che Errani sia ancora candidato dopo quello che è successo nella sua gestione dell’amministrazione regionale”.
 

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