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Decreti per salvare le banche

da Redazione

Il Segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, ha annunciato che “L’associazione bancaria sta già lavorando sulle proposte e, a fronte di un confronto con Banca centrale e con le forze politiche, il governo entro marzo presenterà una proposta organica su questa materia”.

Con un termine non propriamente corretto ma di sicuro impatto mediatico i decreti delegati numero 158 e numero 162, approvati questa settimana in Consiglio Grande e Generale, sono stati chiamati “salva-banche”. Il primo, nello specifico prevede “Disposizioni urgenti in materia di pubblica garanzia sui finanziamenti erogati dalla banca centrale della Repubblica di San Marino” e assicura l’impegno dello Stato a garanzia del sistema bancario e finanziario. Il secondo invece prevede “Disposizioni urgenti in materia di riserva obbligatoria a carico delle banche sammarinesi” e introduce l’obbligo, da parte degli istituti bancari, a versare per legge l’8% dell’importo complessivo della raccolta diretta a titolo di riserva obbligatoria. Il Segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, ha annunciato che “L’associazione bancaria sta già lavorando sulle proposte e, a fronte di un confronto con Banca centrale e con le forze politiche, il governo entro marzo presenterà una proposta organica su questa materia”. Nella stessa seduta, il Consiglio ha approvato la “Legge sulle imprese e sui servizi finanziari e assicurativi”. Un altro passo avanti verso l’esame del Moneyval di settembre in materia di misure contro il riciclaggio di denaro. Si tratta di una svolta per quello che riguarda il segreto bancario, che si tramuta per legge in “quella riservatezza che deve essere alla base di un corretto rapporto professionale e che le istituzioni devono garantire”. L’articolo 4 della normativa elenca i soggetti e funzionari pubblici a cui il segreto bancario d’ora in poi non potrà essere opposto: i commissari di legge, Banca centrale, Aif e Ufficio centrale di collegamento.

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