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Il Buonpaese

da Redazione

Certificazione prodotti tipici: Italia prima in Europa.

Le meraviglie enogastronomiche del Belpaese, che almeno in questo, difende ancora la sua eccezionalità, sono le più numerose d’Europa. Nel 2009 sono 193 le specialità certificate dall’UE, contro le 167 della Francia e le 126 della Spagna. L’agroalimentare verde, bianco e rosso ha quindi una quota pari al 22% degli 873 prodotti certificati dalla Unione Europea. Leadership confermata anche nel 2009. Sono state altre 19 le specialità italiane che hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale dell’Ue, oltre al marchio di Stg che è stato attribuito alla pizza napoletana. In primo piano soprattutto il Veneto, che ha incassato il logo di qualità per Aglio bianco polesano Dop, Insalata di Lusia Igp, Marrone di Combal Igp, Marroni del Monfenera Igp, Riso del Delta del Po Igp, condiviso con l’Emilia- Romagna. In primissimo piano anch’essa con le Amarene brusche di Modena Igp e il Formaggio di Fossa di Sogliano Dop, condiviso con le Marche. Il traino agroalimentare diviene subito anche traino turistico. Prima di questi riconoscimenti di tradizione e di prodotti agricoli, chi sapeva dove fossero Lusia, Caprese Michelangelo, Sogliano, Combal, il Monfenera?. Completano il quadro, con un riconoscimento ciascuna, il Piemonte con il Prosciutto crudo di Cuneo Dop; la Toscana con il Marrone di Caprese Michelangelo Dop; la Campania con il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop; la Sicilia, con il Limone Interdonato di Messina Igp. Altri 8 prodotti, inoltre, hanno già ottenuto la certificazione: Abbacchio romano Igp, castagna di Valleranno Dop e Nocciola romana Dop (Lazio); e poi, Radicchio di Verona Igp, Aceto balsamico di Modena Igp, Ciauscoli Igp (Marche), Pagnotta del Dittaino Dop (Sicilia), Zafferano di Sardegna. “L’offerta enogastronomia del territorio – sostiene il direttore di Agriturist, Giorgio Lo Surdo – non può fare a meno dei prodotti tipici”.

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