Home FixingFixing Diario della crisi del 15 gennaio 2010

Diario della crisi del 15 gennaio 2010

da Redazione

E’ l’enorme palla al piede dell’economia mondiale nell’era della crisi: una disoccupazione a livelli drammatici. E i dati di questi giorni confermano ancora una volta la gravità della situazione sia in Italia che in Europa.

Il tasso a novembre ha raggiunto l’8,3%, è il dato più alto dall’aprile 2004. Lo ha comunicato l’Istat nei giorni scorsi; a novembre 2008 il tasso di disoccupazione si era attestato al 7,1%. Le persone in cerca di occupazione nel mese erano 2.079.000, cioè 313.000 in più rispetto ad un anno prima e 30.000 in più rispetto ad ottobre. Brutta aria anche fuori dai confini italiani: il tasso di disoccupazione nell’Eurozona sale al 10% a novembre, il massimo dall’agosto del 1998, contro il 9,9% di ottobre (dato rivisto dall’iniziale 9,8%). Nell’Unione europea a 27 paesi il tasso di disoccupazione sale dal 9,4% al 9,5%, il massimo dall’inizio della serie statistica del gennaio 2000. I dati sono stati diffusi da Eurostat, secondo cui i disoccupati nell’Eurozona sono 15,712 milioni nell’area euro a novembre (+185 mila da ottobre) e 22,899 milioni nell’Ue (+102 mila). In Italia il tasso di disoccupazione a sale all’8,3%% a novembre, contro il 7,1% dello stesso mese del 2008. Intanto cala il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Nel periodo tra ottobre 2008 e settembre 2009 – comunica l’Istat – il potere d’acquisto delle famiglie (ovvero il reddito disponibile in termini reali) è diminuito dell’1,6% rispetto al periodo tra ottobre 2007 e settembre 2008. La propensione al risparmio è aumentata di 0,2 punti percentuali su base congiunturale e di 0,4 punti su anno. Il reddito disponibile (in valori correnti) è diminuito dello 0,4% congiunturale e dell’1% su anno, la spesa per consumi ancora di più: dell’1,5% tendenziale e dello 0,6% congiunturale. Ma anche le imprese soffrono la crisi: la quota di profitto delle società non finanziarie, nel periodo che va da ottobre 2008 a settembre 2009, è calata del 2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Saverio Mercadante

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