La GdF "sta sviluppando 1.400 filoni di indagini nei confronti di detentori di capitali all’estero non dichiarati". Le indagini finora svolte hanno messo in evidenza "una mappa degli interessi degli evasori italiani all’estero molto articolata, con una concentrazione in Svizzera (31%), Lussemburgo (16%), San Marino (6%) ed Uruguay (5%).
La Guardia di Finanza attualmente "sta sviluppando 1.400 filoni di indagini nei confronti di detentori di capitali all’estero non dichiarati". Lo ha reso noto il generale Giuseppe Vicanolo, capo del terzo reparto operazioni, in occasione della presentazione del "rapporto annuale" delle fiamme gialle. "La strategia di contrasto all’evasione internazionale – ha premesso il generale – quest’anno ha portato alla scoperta di 5,4 miliardi di euro di redditi sottratti a tassazione attraverso esterovestizioni della residenza di persone fisiche e società, triangolazioni con paesi off-shore e casi di omesse dichiarazioni di capitali detenuti all’estero. Questi risultati sono solo l’inizio, non la fine, del piano di lotta ai paradisi fiscali che abbiamo varato in attuazione del decreto legge sullo scudo fiscale". Le indagini finora svolte hanno messo in evidenza "una mappa degli interessi degli evasori italiani all’estero molto articolata, con una concentrazione significativa in Svizzera (31%), Lussemburgo (16%), San Marino (6%) ed Uruguay (5%). Si tratta – ha concluso Vicanolo – di un’analisi provvisoria, soggetta a mutamenti via via che il piano andrà avanti nei confronti di questi soggetti che, pur avendo all’estero investimenti ed attività finanziarie non dichiarate, hanno preferito restare nell’illegalità malgrado la possibilità di rimpatriare o di regolarizzare i beni attraverso lo scudo fiscale".