La Guardia di Finanza ha svolto “un’intensa azione di deterrenza nei confronti dei contribuenti che hanno trasferito illegalmente i capitali all’estero e per questo lo scudo fiscale ha dato buoni risultati”. Così il Comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo D’Arrigo.
“Sono stati tre mesi molto intensi. I capitali sono rientrati perché i titolari avevano paura di incorrere in conseguenze molto più gravi”. Così il Comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo D’Arrigo – a margine della presentazione del Rapporto annuale sull’attività svolta nel 2009 – rilevando anche come “nella lotta all’evasione internazionale, la Svizzera non collabora”. E tra le priorità del 2010, argomenta il comandante generale delle Fiamme Gialle, “uno spazio prioritario” verrà assegnato proprio ai piani di contrasto all’evasione internazionale ed ai paradisi fiscali”, rafforzando anche le attività di controllo nei confronti delle persone fisiche e delle società che hanno fissato “fittiziamente la residenza o la propria sede in Paesi a fiscalità privilegiata, o che intrattengono rapporti commerciali con società controllate e collegate o con soggetti ubicali in centri off-shore”. Di conseguenza, “saranno portati avanti i numerosissimi filoni investigativi aperti su liste di soggetti e società già individuati in Italia ed all’estero, compresi quelli che hanno trasferito capitali ed attività finanziarie in Svizzera, Austria, Lussemburgo e nella Repubblica di San Marino”. “Contemporaneamente – ha ricordato D’Arrigo – la Guardia di Finanza sta rafforzando le proiezioni all’estero dell’attività dei reparti, attraverso la rete degli esperti distaccati nelle ambasciate dei principali partner comunitari ed internazionali, nonché attraverso gli scambi di informazioni, gli incroci di dati e le collaborazioni investigative con gli organi collaterali di tutto il mondo”. E infine, sempre parlando di evasione, D’Arrigo annuncia “50.000 controlli sugli indici di capacità contributiva, ossia sul possesso e sull’utilizzo di beni di lusso (autovetture e natanti da diporto, ville ed appartamenti, terreni e strumenti finanziari, e così via) di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati”. Il comandante generale delle Fiamme Gialle osserva poi come, in questo momento storico, si aprono prospettive di uscita dalla crisi finanziaria internazionale, per cui il momento è propizio per reagire agli errori del passato e rafforzare gli argini delle regole che tutti debbono rispettare per prevenire le condotte speculative e l’abuso di strumenti finanziari sofisticati che hanno minato la fiducia dei risparmiatori”. “I buoni risultati raggiunti quest’anno – ha spiegato D’Arrigo – confortano le nostre scelte strategiche. Non sono conseguenti a picchi di verifiche, ma il risultato di una media molto elevata di efficacia delle attività di controllo. Abbiamo investito molto in formazione e ci siamo concentrati su alcuni filoni. Siamo particolarmente orgogliosi non tanto del volume del gettito recuperato a tassazione, quanto del suo aumento. C’era un livello di rischio in Italia per gli evasori molto basso, lo stiamo facendo aumentare. E’ questo – ha concluso – che li convincerà a pagare”.