Fra tante brutte notizie che hanno accompagnato questa crisi economico finanziaria, almeno una sembra migliore delle altre.
Si tratta della forte diminuzione riscontrata nel numero degli infortuni e delle morti sul lavoro verificatesi durante il primo semestre del 2009. Infatti, L’Inail (l’Istituto nazionale italiano per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro) comunica che nel periodo si è verificata una contrazione rispettivamente del 10,6 e del 12,2%. E’ di tutta evidenza che la rilevazione che mostra quanta maggior sicurezza vi sia sui luoghi di lavoro è influenzata dall’andamento rallentato dell’economia italiana, tanto che in sede di presentazione del risultato statistico, l’Inail afferma: “Se il dato accentua sensibilmente il miglioramento in atto ormai da molti anni, va detto, tuttavia, che il primo semestre 2009 è stato un periodo particolarmente negativo per l’economia italiana sia sul versante dell’occupazione che su quello della produzione industriale, calata di oltre il 20%”. Oltre a ciò, nello stesso periodo va pure considerato il massiccio ricorso effettuato dalle aziende alla Cassa Integrazione e Guadagni con conseguente minor esposizione ai rischi d’infortunio per effetto della diminuita quantità di lavoro prodotta. Comunque, gli esperti stimano che agli effetti collaterali della recessione possano attribuirsi percentuali non superiori al 5-6% di quei 10-12 punti di minori infortuni rilevati. Più nello specifico, dalle tabelle dell’Inail emerge che durante il primo semestre dell’anno in corso, le persone coinvolte negli infortuni sul lavoro ammontavano a 397.980. Una netta diminuzione se il dato viene confrontato con quello del pari periodo 2008 che era di 444.958. Gli infortuni, invece, che hanno causato la morte del lavoratore sono stati 490 contro i 558 occorsi nel primo semestre dell’anno scorso. Infine, c’è da osservare che il dato sulla riduzione sia degli infortuni che dei decessi per cause di lavoro è una rilevazione determinata quasi esclusivamente da lavoratori nell’esercizio effettivo della loro attività, mentre più limitata appare la flessione rilevata per gli infortuni occorsi sul percorso effettuato dai lavoratori per recarsi sul luogo di lavoro (-5,8%) e dei relativi casi mortali (-9,2%). Di assoluto rilievo, invece (-20,5%), la diminuzione dei decessi avvenuti per strada in occasioni di lavoro.