Home NotizieAttualità Con lo scudo rientrano in Italia 5 punti di Pil

Con lo scudo rientrano in Italia 5 punti di Pil

da Redazione

Comunque vada, sarà un successo. Per Giulio Tremonti, diciamo. Aveva indicato 1 euro di rientro in finanziaria dallo scudo fiscale e si è ritrovato come minimo 80 miliardi, ma alla chiusura dei conti saranno addirittura 100-110. Di cui quasi 3 miliardi e mezzo (appena) arriveranno da San Marino. In appena tre mesi, si sfrega le mani il buon Giulietto, abbiamo recuperato qualcosa come 5 punti di Pil. Che va oltre. E dice: il tempo dei paradisi è over.

Come abbondantemente anticipato nei giorni scorsi (ma anche nei mesi scorsi…) ci si avvia verso una proroga dello scudo fiscale ter firmato da Giulio Tremonti. Secondo le indiscrezioni, con ogni probabilità il Consiglio dei Ministri che si riunirà domani inserirà la norma nel decreto Milleproroghe, anche se la bozza del provvedimento esaminata in Pre-consiglio non prevedeva l’allungamento dei termini. Si prospettano quindi tempi più lunghi per mettere in regola i capitali detenuti illegalmente all’estero, ma, a quanto si apprende, nella versione ‘quater’ dello scudo i ritardatari saranno penalizzati: l’aliquota dovrebbe passare dal 5% al 6%. La nuova scadenza dovrebbe essere fissata al 15 aprile.

 

TREMONTI SI SFREGA LE MANI: RECUPERATI 5 PUNTI DI PIL IN 3 MESI
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti si mantiene prudente sull’entità dei capitali rientrati attraverso lo scudo fiscale e, conversando alla Camera con i cronisti, indica la cifra di 80 miliardi. ”E’ stato giusto – spiega – mettere a bilancio un euro e poi salire fino ad 80 miliardi”. Poi aggiunge di non conoscere precedenti di un rimpatrio ”di 5 punti di Pil in tre mesi”. In ogni caso dati più precisi si avranno nelle prossime ore, forse già stanotte quando ”ci saranno i dati stile exit poll e nei prossimi giorni quelli ufficiali”. Dalle ultime indicazioni che arrivano dal settore finanziario e da fonti di maggioranza il rimpatrio sarebbe in realtà più corposo, assestandosi a 100-110 miliardi.
Tremonti ricorda che ”in bilancio avevamo messo un euro. Quindi se avessimo incassato due euro sarebbe stato un successo al 100%. Poi è stato ipotizzato che fossero rientrati intorno agli 80 miliardi tanto che la copertura addizionale della Finanziaria è stata di 3,7 miliardi”. Ma come impiegare il gettito extra di un’eventuale riapertura? ”Saremo prudenti – spiega Tremonti – anche perché si tratta di entrate una tantum. In ogni caso – dice il ministro ai giornalisti – non scambiate il dito con il cielo: quello che conta non è quanto incassa lo Stato ma soprattutto cosa rientra in Italia”. Parlando della precedente versione dello scudo fiscale Tremonti racconta: “l’altro scudo è stato fatto in un contesto diverso: c’erano i paradisi, non c’era l’incertezza politica degli anni passati…”. Inoltre con la precedente versione ”la cosa strana è che entrò quasi tutto da Piemonte e Lombardia. Era vecchio capitalismo, erano i nipoti di chi negli anni aveva accumulato capitali dall’estero. Ora l’impressione è che siano presenti quasi tutte le regioni”. In ogni caso: “il tempo dei paradisi è over”. ”C’è inoltre una nuova politica europea e – rivendica il ministro – il mandato a gestire la ministeriale Ocse del 2010 il G20 l’ha dato all’Italia”. Sulla qualità dei rimpatri attuali Tremonti spiega che dalle prime indicazioni ”i rimpatri reali sono superiori a quelli virtuali. Questo vuol dire anche che c’è fiducia verso l’Italia e il Governo. Si diceva che i capitali votano con le gambe: prima votavano uscendo ora rientrando”.
Nello specifico, da San Marino sono rientrati, fonte Banca Centrale, oltre 3 miliardi e 200 milioni, all’11 dicembre, 4 giorni prima della fine di questa prima tranche di scudo, cifra che a conti fatti dovrebbe essere attorno ai 3 miliardi e mezzo di euro. In Italia si conta che il prolungamento dello scudo dovrebbe portare ulteriore gettito di altri 30 miliardi almeno (su una stima di 100-110): su questa base, in proporzione con la piccola realtà del Titano, da San Marino potrebbe venire scudato qualcosa come 4 miliardi abbondanti, alla fine della partita.

Quello che non si spiega è il perché di tanta pressione sul Titano se l’incidenza della Repubblica di San Marino sul totale di capitali rientrati in Italia si aggira attorno al 3 per cento del totale appena.

Per la cronaca, la cifra fornita da Banca Centrale (con tutte le successive previsioni del caso) rientra con precisione nella "forchetta" prevista da Valerio De Molli, managing partner di Ambrosetti, in occasione del terzo San Marino Forum.

 

APPROVATA LA FINANZIARIA

Con 307 sì, 271 no, e 2 astenuti l’Aula della Camera ha votato la fiducia al governo sulla Finanziaria. Il via libera di Montecitorio al provvedimento è previsto per domani. La manovra tornerà al Senato per il "disco verde" definitivo la prossima settimana.

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