Anche lo sciopero generale è occasione di contrasto per la politica sammarinese. In mattinata, dopo la conclusione della manifestazione, una delegazione della CSU ha incontrato i capigruppo consiliari dell’opposizione, mentre la maggioranza ha rifiutato l’incontro, "organizzato non dai diretti interessati ma dai capigruppo della sinistra". Dall’opposizione critiche alla finanziaria e al tavolo tripartito (da Sinistra Unita anche all’ANIS e al terzo sindacato), per la maggioranza invece si tratta di una pura e semplice strumentalizzazione a spese dei lavoratori".
La politica si spacca anche sullo sciopero generale. Al termine della manifestazione infatti una delegazione della Centrale Sindacale Unitaria ha incontrato i capigruppo dei partiti di minoranza, mentre il Patto per San Marino ha scelto di non accogliere l’invito.
Ovviamente l’opposizione ha colto la palla al balzo per contestare la maggioranza:
"Lo sciopero generale non può essere delegittimato, l’atteggiamento della maggioranza è grave", afferma Claudio Felici (Psd), affermando il suo punto di vista, e cioè che il tavolo tripartito è fallito, così come il ruolo di mediatore del governo. Felici si interroga inoltre sul futuro della legge sugli ammortizzatori sociali: "Ci sarà la prima lettura?". Anche Mularoni dei Ddc sottolinea la necessità di "sapere ascoltare la società" e giudica le richieste dei sindacati in linea con gli emendamenti alla finanziaria presentati dalla minoranza. "Oggi dalla maggioranza è arrivato un autogol", aggiunge Paolo Crescentini dei Socialisti riformisti, definendo "debole" la finanziaria.
Infine Alessandro Rossi (Sinistra Unita) se la prende con l’ANIS (e parla di un “atteggiamento non corretto”, con il tavolo tripartito (“è impostato male) e infine anche con il terzo sindacato ("Mi dispiace che l’Usl abbia dimostrato la sua pochezza").
La maggioranza ha invece affidato ad un comunicato stampa ufficiale i motivi del proprio no all’incontro con la rappresentanza sindacale, in cui è ribadito che “Lo sciopero è un diritto sacrosanto dei lavoratori. Ma la maggioranza non si presta a strumentalizzazioni. Specialmente se esse si consumano sulle spalle dei lavoratori”.
L’incontro infatti per il Patto sarebbe stato promosso dai capigruppo dei partiti di sinistra e non dagli stessi interessati. “Inoltre, se l’obiettivo dell’incontro era quello di dichiarare il fallimento del tavolo tripartito, è un’altra delle motivazioni per cui la maggioranza non ha accettato l’invito”.
Il Patto per San Marino ribadisce che “il tavolo tripartito è una realtà, non facile da gestire, né da portare avanti. E comunque rimane uno strumento validissimo della concertazione, che dovrà poter trovare un suo fattivo percorso”.
In un momento così difficile per l’economia in generale, quando tutti gli sforzi sono concentrati per mantenere l’occupazione, per dare sostegno ai lavoratori e alle famiglie in difficoltà, per la maggioranza “forse lo sciopero non è lo strumento più opportuno per manifestare un disagio e una preoccupazione che comunque esistono”. Perché “Non è con uno sciopero che si manifesta quel senso di responsabilità collettiva, che è fondamentale mettere in campo di fronte ad una congiuntura di cui tutti siamo un po’ vittime”.
Alla luce di queste considerazioni, il Patto conferma comunque la sua disponibilità ad incontrare i Sindacati e le rappresentanze dei lavoratori.