Home NotizieAttualità Scudo fiscale si proroga? Emma Marcegaglia rilancia

Scudo fiscale si proroga? Emma Marcegaglia rilancia

da Redazione

Ultimo giorno di scudo fiscale, ma negli ambienti bancari e finanziari si dà quasi per scontato che verrà prorogato di altri tre mesi (con aliquota maggiorata), probabilmente con l’inserimento all’interno del decreto “mille proroghe” che sarà varato domani dal Consiglio dei Ministri. Intanto c’è già chi rilancia per questo prolungamento: è Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, che machiavellicamente lo reputa “una opportunità da sfruttare”. E poi c’è la Svizzera, che malgrado lo Scudo rilancia le relazioni con l’Italia.

Ultimo giorno di scudo fiscale oggi. Ma sarà vero? Negli ambienti bancari si dà quasi per scontata l’ipotesi di una proroga a metà marzo, che era l’idea iniziale, sia pure con un’aliquota leggermente più alta rispetto a quella consentita a chi ha ‘scudato’ di corsa, finora.
In attesa di conoscere le decisioni del Governo e in particolare del Ministro Tremonti (questa mattina alle 10 a Montecitorio è fissata una seduta per la fase finale della discussione sulla legge finanziaria 2010, lo ‘scudo fiscale quater’, o la proroga del ter come potrebbe essere definito, potrebbe essere contenuto nel decreto ”milleproroghe” che sarà varato domani dal CdM) c’è già chi rilancia per la proroga. È il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che a margine dei consigli generali di Cisl e Uil in cui è presentata una proposta di riforma del fisco, ha affermato: “Lo scudo fiscale ha raccolto una quantità importante di risorse e questo era l’obiettivo del governo". "Abbiamo sempre detto – ha proseguito Marcegaglia – che lo scudo fiscale poteva essere un male necessario per capitalizzare anche le imprese". In merito all’ipotesi di una proroga, il leader degli industriali ha aggiunto: "Una proroga con una percentuale più alta da pagare potrebbe essere un’opportunità. Ma noi siamo anche per la lotta all’evasione fiscale. Adesso – ha concluso – si apre una nuova logica in cui la lotta all’evasione fiscale deve continuare e diventare ancora più forte".

LA SVIZZERA RILANCIA IL DIALOGO CON L’ITALIA. MALGRADO LO SCUDO
“Bisogna sfruttare tutte le possibilità, a tutti i livelli, per rilanciare il dialogo e superare le difficoltà bilaterali con una soluzione globale”. Ad affermarlo in un’intervista all’Ats è il nuovo ambasciatore svizzero a Roma, Bernardino Regazzoni, che ieri ha presentato le credenziali al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. ”Il colloquio con il Presidente Napolitano si è svolto in un clima gradevole e caloroso”, afferma Regazzoni, 52 anni, originario di Balerna, da ieri formalmente in carica ma già attivo da alcune settimane. ”Le relazioni sono storicamente strette e intense. L’Italia è il secondo partner commerciale della Svizzera, che a sua volta è il sesto investitore nella Penisola. E’ quindi volontà di entrambi ritrovare un clima sereno”, aggiunge il diplomatico ticinese, che dal 2006 ha guidato la rappresentanza elvetica in Indonesia e Timor Est. I rapporti tra Svizzera e Italia sono tuttora offuscati dallo scudo fiscale. Regazzoni ammette che ”le relazioni bilaterali hanno subito recentemente una scalfittura”. Ma a suo avviso l’amnistia fiscale va al di là delle relazioni tra Berna e Roma: ”le cause hanno radici nella crisi finanziaria globale”.
Secondo Regazzoni, ”l’amnistia fiscale decretata dal governo italiano è una scelta sovrana che la Svizzera non intende contestare”. Ciò non toglie che tale misura abbia suscitato, soprattutto in Ticino, profonde preoccupazioni: “le modalità di intervento e la scelta del linguaggio da parte delle autorità italiane si sono tradotte in azioni percepite come ostili nei confronti degli interessi svizzeri”, osserva Regazzoni.
Ora si tratta di guardare al futuro e di rasserenare le relazioni bilaterali, soprattutto nel quadro della rinegoziazione della Convenzione contro la doppia imposizione: ”Credo sia possibile trovare una soluzione anche con l’Italia”, osserva il nuovo ambasciatore svizzero a Roma, designato anche per Malta e San Marino. ”Bisogna creare una nuova dinamica: siamo troppo importanti l’uno per l’altro per permetterci una tale situazione”. Nel frattempo, in Svizzera, le ripercussioni finanziarie dello scudo fiscale si fanno sentire. Ciononostante Regazzoni si dice fiducioso: “Siamo convinti che la piazza finanziaria ticinese, grazie alla sua qualità e professionalità, coglierà l’occasione per rafforzarsi”. L’ambasciata a Roma dal canto suo cercherà di correggere determinati stereotipi che pesano sull’immagine della Svizzera all’estero, ad esempio quando viene annoverata tra i paradisi fiscali.

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