Lo scudo fiscale prolungato, ecco cosa chiede Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate a Papà Natale Giulietto Tremonti: sarebbe il più bel "regalo di Natale". Befera comunque sostiene che le segnalazioni finora sono state molto buone. L’ipotesi di una coda dello scudo ter è praticamente scontata, e intanto Marco Pugliese (Pdl) segnala che già sono stati recuperati 110 miliardi e altri 30 miliardi potrebbero arrivare dalla proroga.
Il prolungamento dello scudo fiscale? Tutti lo danno praticamente per certo, anche se deve ancora essere formalizzato. Lo sarà – a quanto si dice – all’interno del Decreto Milleproroghe, che potrebbe essere varato dal Cdm già da domani. Si parla di un aumento dell’aliquota dal 5 al 6, o forse anche al 6,5%, e di un prolungamento fino al 15 aprile.
Intanto Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate rispondendo a una domanda sull’andamento dello scudo fiscale, dice di non avere ancora i numeri ma di aspettarsi un “regalo di Natale”. Ed ha aggiunto: “Le segnalazioni sono state molto buone”.
Befera ha poi chiarito che non ci sono stati problemi da parte degli intermediari nello svolgimento delle pratiche per lo scudo in quanto hanno lavorato anche nei giorni festivi. ”Credo che le file siano state gestite bene”. Infine, nessuna indicazione sull’ipotesi di una proroga dei termini di scadenza dello scudo fiscale: ‘Tocca al governo”, ha concluso Befera.
PUGLIESE (PDL): PERCHE’ NON PROROGARLO?
“Gli ottimi risultati dello scudo fiscale finora registrati ne rendono auspicabile e strettamente necessaria una proroga. La prospettiva di poter recuperare ulteriori capitali, rende quasi concreta l’ipotesi di una dilazione dei termini”. E’ quanto afferma Marco Pugliese del Pdl. ”Secondo le stime – rileva – oltre ai 110 miliardi di euro già rientrati, le ulteriori somme che potrebbero essere recuperate grazie alla proroga si attesterebbero intorno ai 30 miliardi di euro, indiscutibilmente utili per gli ingranaggi finanziari del nostro Paese. Con una certa lungimiranza politica, vedo la massima convenienza in un prolungamento di questa manovra”, conclude Pugliese.
FISCO-INPS E AGENZIA ENTRATE: 2 MILIARDI DI EVASIONE DA RECUPERARE
Recuperare nel prossimo anno 2 miliardi di euro dai contributi evasi. È l’obiettivo per il 2010 della collaborazione tra Inps e Agenzia delle entrate, dopo che la sperimentazione di quest’anno ha portato a un recupero di 70 milioni. Nel 2009, infatti, sono 45mila gli iscritti segnalati dall’agenzia fiscale all’istituto di previdenza, di cui 20mila sono stati regolarizzati, recuperando 70 milioni di euro. L’anno prossimo si punta quindi a 600mila controlli, con l’obiettivo di arrivare a quota 2 miliardi di euro. Sono i target indicati dal presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, e dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, a un anno dalla firma del patto contro l’evasione fiscale e contributiva. I risultati, raggiunti grazie agli strumenti introdotti con la ‘manovra d’estate’, mostrano che sono oltre 20mila i nuovi iscritti all’Inps (il 45% dei soggetti intercettati grazie all’incrocio dei dati forniti dall’agenzia fiscale). Quest’operazione, chiamata Poseidone, nel 2009 ha permesso di raggiungere con 45mila lettere altrettanti contribuenti, invitati a prendere contatti con l’Inps. In particolare, delle 20mila nuove iscrizioni, 7mila riguardano la gestione commercianti e 13mila la gestione separata. C’è stato poi un focus sui soggetti residenti da meno di 5 anni o non residenti, grazie all’elenco di oltre 424mila persone fisiche, già presenti negli archivi di gestione dell’Inps, integrato dall’agenzia fiscale con le informazioni dell’anagrafe tributaria e riconsegnato all’istituto previdenziale per l’avvio dei controlli sul corretto adempimento degli obblighi contributivi. L’operazione Poseidone proseguirà quindi con la verifica delle posizioni di 120mila liberi professionisti non iscritti alla gestione separata Inps, individuati attraverso il confronto con le denunce reddituali presentate all’Agenzia delle entrate, e con la verifica per 450mila soci di società "per i quali sarà vagliata l’abitualità e la prevalenza dello svolgimento dell’attività commerciale". Nel 2010, poi, con una cabina di regia regionale i due enti attueranno la norma prevista dalla legge 102 del 2009, per l’individuazione e il controllo "di un bacino di categorie di soggetti che presentano anomalie, con stretto riferimento alla loro capacità contributiva". L’attività di analisi e intelligence "si avvarrà di specifici indicatori di coerenza previsti per gli studi di settore. Dalla base dati relativa agli studi, infatti, all’interno di una platea generale di circa 800mila soggetti per anno, saranno selezionati tutti quelli che negli ultimi anni sono risultati incoerenti in relazione agli indicatori di produttività, rendimento e valore aggiunto per addetto". Inoltre, nei primi mesi del 2010 saranno emanate circolari e direttive di programma per mettere a disposizione delle direzioni regionali Inps i risultati dell’analisi di rischio e permettere la formazione dei piani di vigilanza e controllo del prossimo anno. Completeranno l’azione comune una metodologia ispettiva unitaria e un piano formativo, rivolti agli ispettori dei due enti, "finalizzato ad armonizzare l’iter dei controlli ed elevarne qualità ed efficacia".