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Vacanze di Natale boom per le città  d’arte

da Redazione

La voglia di vacanze è superiore ad ogni crisi. Saranno 3 gli italiani su 10 che trascorreranno in vacanza, lontano da casa, il Natale ed il Capodanno.

Negli ultimi cinque anni si è così venuta raddoppiando la tendenza del popolo dei vacanzieri. Infatti, secondo una rilevazione effettuata dalla Confesercenti-SWG, quest’anno andranno in vacanza in 16.558.000: un milione e mezzo in più dell’anno scorso. La spesa è valutata attorno agli 11,3 miliardi di euro (+20%) per soddisfare il desiderio di “staccare la spina” dagli affanni quotidiani durante il ponte natalizio e di fine anno. Neppure la durata del periodo vacanziero è influenzato dalla crisi. Infatti, erano 6 i giorni nel 2008 e tali restano anche nel 2009, che diventano 7 se ci si riferisce agli ultra sessantaquattrenni ed agli studenti. Vi è di più: dal 2005 aumenta per la prima volta la spesa pro capite che quest’anno arriverà a 683 euro, contro i 593 del 2008 (+15%). Inevitabilmente resteranno sotto tale media gli adolescenti che ridurranno la loro spesa a – il 33% mentre spenderanno il doppio i giovani nella fascia di età fra i 6 ed i 13 anni. Le mete più gettonate saranno le città d’arte con il 37% dei vacanzieri (erano il 30% nel 2008), soppiantando chi sceglierà la montagna, solo il 36% (erano il 43% l’anno scorso) e chi andrà al mare che saranno il 14% (erano il 15%). La sistemazione logistica prevalente sarà quella più economica presso parenti ed amici (29%) o presso le strutture alberghiere (24%), nella seconda casa (14%) o nei residence (10%). E gli altri? Tutti a casa. Le ragioni della scelta sono soprattutto economiche e non certo quelle sanitarie legate ai vari virus influenzali che circolano nel periodo pre e post natalizio. Infatti, il 26% decide che non può “abbassare la saracinesca” nemmeno per pochi giorni perché non ha disponibilità. Il dato, che è determinato soprattutto dagli abitanti delle isole, migliora quello del 34% dell’anno prima. Un altro 20% (dato influenzato particolarmente dagli insegnanti) resta a casa perché reputa i costi della vacanza troppo elevati. Infine, vi è anche un 23% che non sceglie questo periodo per andare in vacanza, preferendo una settimana bianca in epoca successiva. Completano il quadro chi non ha ferie e chi deve prestare le proprie cure alle esigenze della famiglia.

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