Home FixingFixing Riserva obbligatoria: ‘maretta’ con le banche

Riserva obbligatoria: ‘maretta’ con le banche

da Redazione

Continuano gli attacchi della stampa italiana al sistema bancario del Titano. Pier Paolo Fabbri (ABS): “Tavolo tecnico per utili correttivi al Decreto”.

“La Reggenza esprime il proprio severo disappunto per le notizie di stampa recentemente apparse, notizie volutamente fuorvianti, da cui emerge chiaramente la precisa volontà di ledere il prestigio e l’onore della Suprema Magistratura dello Stato, intendendo coinvolgerla in fatti e vicende del tutto estranee ai Capitani Reggenti, sia per quanto riguarda il Loro ruolo di Organo Istituzionale, sia per quanto riguarda quello di privati cittadini”. Continua l’assedio, una goccia di veleno dopo l’altra, sino a coinvolgere anche le massime autorità dello Stato, tirate per i capelli dal Gerevini Mario, “insigne sammarinesista” del Corriere della Sera che si vanta di avere una gola profonda, “una fonte ben introdotta nella gestione della Cassa di San Marino”. El nost milan, dal cilindro fa uscire stavolta l’avvocato Maria Luana Bianchi, che “lavora in tandem con Francesco Mussoni, 38 anni, stesso studio legale, stessi telefoni. Mussoni dal primo ottobre e per sei mesi è uno dei due Capitani Reggenti di San Marino, cioè la massima carica dello Stato. In questa veste hanno incontrato a Roma Silvio Berlusconi la scorsa settimana”. L’avvocato Bianchi smentisce: “Non ho mai avuto notizia della società ‘Agricola Valle del Savio’ che compare nelle indiscrezioni riportate dagli organi di stampa” e dà “mandato ad un difensore per tutelarsi in tutte le sedi competenti, e nei confronti di chiunque”, ma ormai il danno è fatto: dal ventilatore partono gli schizzi di fango. Intanto anche Libero spara a pallettoni con Francesco de Dominicis a tal punto che il sito italiano più informato sui retroscena economici del Belpaese, Dagospia, titola chilometrico: “Draghi e titani – la Banca di San Marino è senza soldi e la finanziaria Delta rischia il crac – in bilico i 900 dipendenti delle 25 società controllate italiane – lettera dei sindacati: “caro Draghi, aiutaci tu” – ma i commissari del Governatore stanno per gettare la spugna – clienti in fuga con code lunghissime per prelevare i fondi dalle casse delle finanziarie Delta…”. Un delirio, una follia, molto probabilmente eteroguidata per spuntare un buon prezzo su Delta. De Dominicis, tra l’altro “dimentica” che è stata prorogata la moratoria sui debiti di Gruppo Delta dal 31 dicembre 2009 al 31 marzo 2010. E la notizia era stata salutata positivamente da Repubblica e Corriere della Sera. Bisognerebbe ricordare quello che diceva Giorgio Bocca sulla stampa finanziaria italiana che a suo dire era la meno indipendente in assoluto, pappa e ciccia con i poteri forti. Non embedded, di più molto di più. Ma intanto si è aperto un altro fronte nel quale la stampa italiana si è subito gettata per rilanciare ancora una volta la debolezza del sistema sammarinese: il cosiddetto fondo obbligatorio per le banche, operativo dall’inizio della settimana. L’Esecutivo “loda il sistema bancario sammarinese, la sua disponibilità nel dare risposte pronte in una fase così delicata come questa dell’ultima settimana dello scudo fiscale”, ma forse le cose non sono andate così lisce, se, per molti osservatori, lunedì pomeriggio a Palazzo Begni la riunione straordinaria del CdA dell’ABS per valutare il decreto che istituisce la riserva obbligatoria, è stata una riunione piuttosto calda. Al termine, il Presidente dell’ABS, Pier Paolo Fabbri, ha firmato e diffuso un comunicato stampa: “Gli Associati hanno valutato il Decreto 4 Dicembre 2009, n. 162 e lo hanno giudicato importante per garantire la stabilità del sistema. Nonostante la tempistica con la quale il provvedimento è stato emanato, pur nell’entità giudicata assolutamente rilevante, le Banche sono in condizione di far fronte agli adempimenti a testimonianza della solvibilità del sistema, smentendo quanto impropriamente riportato da alcuni organi di stampa. Gli Associati rimarcano l’esigenza di dare luogo al tavolo tecnico, così come suggerito ed auspicato da Segretario di Stato per le Finanze, al fine di introdurre gli utili correttivi tecnici ”. Ricordiamo che la reazione a caldo di Fabbri manifestava molte perplessità: “E’ stato varato senza un nostro consenso preventivo”. In particolare l’aliquota del-l’8% sulla raccolta bancaria era stata considerata eccessiva. “Altrove le percentuali sono nettamente inferiori”, sottolineava il Presidente del-l’ABS. Fabbri poi ha cercato il lato positivo della decisione: “Se infatti è stata stabilità un’aliquota così alta, significa che si ipotizza che il sistema bancario dovrebbe essere in grado di farvi fronte senza ripercussioni”. Il fondo di riserva obbligatoria è una provvista di denaro di cui le banche non potranno disporre, pur percependone gli interessi. La misura, ricorda Banca Centrale, è stata raccomandata dal FMI che hanno condotto recentemente una approfondita analisi del sistema sammarinese. Sono circa 500 milioni di euro la somma complessiva che gli istituti di credito sammarinesi dovranno versare in appositi conti presso la Banca Centrale. Intanto su “L’informazione” Luca Papi, direttore della BCSM, dopo il comunicato di Fabbri, interviene pubblicamente sul decreto. A quanto si legge, Papi avrebbe assicurato che “le banche già in sofferenza di liquidità non saranno chiamate a versare l’importo” dell’8% della raccolta diretta.

Saverio Mercadante

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