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Sciopero, Cgil in piazza scontri tra Onda e polizia

da Redazione

La Cgil è scesa in piazza a Roma e Milano, da sola. E tensioni e scontri si sono verificati in particolare nella capitale dove gli studenti dell’Onda, non autorizzati (che novità) sono entrati a contatto con le forze dell’ordine, cercando di superare il cordone di sicurezza della polizia. Secondo il sindacato l’adesione è del 60 per cento, il Ministero della Funzione Pubblica ha sgonfiato questi dati: le assenze dal lavoro superano appena l’8%. Il solito balletto delle cifre.

La Cgil, da sola, è scesa in piazza a Roma e Milano, portando i dipendenti del Pubblico Impiego. Il Segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha guidato il corteo nella capitale. Tensioni e scontri nei cortei per lo sciopero proclamato dalla Cgil Pubblico Impiego. Gli scontri sono avvenuti tra gli studenti dell’Onda e la polizia, mentre forti tensioni si sono registrate anche contro il Ministro Maroni a Bologna.
"Chiediamo che si stanzino le risorse per il rinnovo di tutti i contratti del settore pubblico". Così il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, in corteo a Roma con i dipendenti del pubblico impiego, comparto nel quale oggi la Cgil ha proclamato lo sciopero generale. L’obiettivo della manifestazione è "sindacale e non politico", sottolinea Epifani, "in una crisi come questa- prosegue- investire nei settori pubblici non è un costo ma una opportunità. Come ci battiamo per i lavoratori privati così ci battiamo per quelli pubblici". Per il rinnovo dei contratti scaduti, Epifani ricorda che servirebbero tra i sette e gli 11 miliardi, "una cifra consistente ma necessaria per mantenere il potere d’acquisto".


LA CGIL: NEL PUBBLICO IMPIEGO ADESIONE AL 50-60%. Il MINISTERO: È APPENA L’8%

Il segretario della Funzione pubblica Cgil, Carlo Podda, stima che l’adesione allo sciopero è tra il 50 e 60 per cento nel pubblico impiego. Ben diversi i numeri forniti dal dipartimento della Funzione pubblica, secondo cui l’adesione allo sciopero degli statali indetto dalla Cgil alle 13 risulta pari all’8,07%. Viene inoltre precisato che i dati si riferiscono al 12,84% del totale dei lavoratori interessati.
A Roma il corteo è partito da piazza della Repubblica. Tanti i palloncini del sindacato e uno striscione in testa con scritto ‘Lavoro pubblico e conoscenza beni comuni’. Per lo sciopero di otto ore, i lavoratori sono scesi in piazza per il rinnovo dei contratti di categoria, la stabilizzazione dei precari e contro la riforma della pubblica amministrazione. Dietro allo striscione in testa al corteo ci sono i segretari generali delle categorie Flc e Fp, Domenico Pantaleo e Carlo Podda. Il segretario della categoria della scuola parla di "grande corteo: ci sono tanti giovani, oggi vogliamo dedicare questa giornata a loro. Le nuove generazioni- continua il sindacalista della Cgil- non hanno un futuro, viene negato il diritto allo studio e ad un lavoro con le tutele, condannandoli alla precarietà". Inoltre, "difendiamo chi opera in questi settori e i cittadini a cui vengono indeboliti servizi importanti". Oltre a quello della Capitale sono stati organizzati cortei anche a Milano e Napoli, "il totale dei lavoratori coinvolti dallo sciopero è di circa tre milioni".

ANCHE GLI STUDENTI DELL’ONDA IN PIAZZA, SCONTRI CON LA POLIZIA

In piazza nel giorno del corteo della Cgil sono scesi anche gli studenti dell’Onda, nonostante la loro manifestazione non sia stata autorizzata dalle autorità capitoline. Tensione con le forze dell’ordine, impegnate a impedire agli studenti l’arrivo al ministero dell’Istruzione. Cariche della polizia, infatti, ci sono state in piazza dei Cinquecento. Il corteo degli studenti era arrivato a ridosso del cordone della polizia in assetto antisommossa che voleva impedire ai manifestanti di procedere per arrivare al dicastero. Per una decina di minuti il corteo è avanzato a mani alzate verso la polizia. Poi studenti e poliziotti si sono trovati proprio faccia a faccia. A quel punto, dopo alcuni attimi, c’è stata una prima carica di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine: la polizia ha infatti risposto con delle manganellate al corteo che spingeva per passare.
Ancora tensioni, stavolta più dure, nei pressi del ministero dell’Economia. Dopo essere fuggiti ai blocchi delle forze dell’ordine, i ragazzi hanno raggiunto a sorpresa le vicinanze del dicastero, dove, in via Pastrengo, si sono fronteggiati di nuovo con la polizia. Alcuni universitari hanno rotto il blocco e stanno alle spalle dei poliziotti. Ogni tanto si sono verificati tafferugli tra le forze dell’ordine e gli studenti. La polizia si è quindi di fatto trovata accerchiata. "Uno di noi- hanno detto gli studenti- si è fatto male durante gli scontri".

"NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO"

Al grido di "Noi la crisi non la paghiamo", l’Onda ha quindi raggiunto il ministero dell’Economia in via XX settembre dopo aver beffato i blocchi delle forze dell’ordine. I ragazzi ripetono in coro "La gente come noi non molla mai" e lanciano improperi contro il ministro Giulio Tremonti. "Difendiamo il nostro futuro" e "Il vostro deserto ci autorizza alla lotta, la conoscenza non ammette divieti" sono due degli striscioni esposti sotto al dicastero del Tesoro. Alla fine, il corteo degli studenti è rientrato all’Università La Sapienza.

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