Home FixingFixing Diario della crisi dell’11 dicembre 2009

Diario della crisi dell’11 dicembre 2009

da Redazione

Si bevono meno caffè al bar, si mangia meno al ristorante, ma la crisi sembra risparmiare pandoro e panettone.

Sorpresa dal mondo dei dolci natalizi che addirittura superano le quote di ordinativi dello scorso anno. Il gruppo Bauli, leader indiscusso del settore con oltre il 40%, dopo l’acquisto di Motta e Alemagna della società del gruppo Nestlè, ha registrato il 15% di ordinativi in più dalla grande distribuzione. “Quest’anno produrremo 35-40 milioni tra panettoni e pandori”, aggiunge Alberto Bauli presidente del gruppo. Previsioni positive anche per Maina con ordinativi in crescita dell’11%. Il 2009 invece rimarrà nella memoria dei pubblici esercizi, un anno nero indimenticabile: per la prima volta il numero di imprese iscritte nei 12 mesi non supererà quelle cessate. Da gennaio a settembre, in particolare, hanno chiuso i battenti 634 tra bar e ristoranti italiani, principalmente al Nord. “Il trend non solo sarà confermato, ma probabilmente avrà numeri ancora più negativi”, ha dichiarato all’Ansa, Edi Sommariva, direttore generale di Fipe-Confcommercio, la Federazione dei pubblici esercizi. Non si era mai registrato un bilancio con il segno meno su un arco di quasi un anno. Da gennaio a settembre sono state iscritte 15.738 imprese, mentre ne sono cessate 16.372. La mortalità d’impresa è salita soprattutto tra i piccoli esercizi con meno di 5 addetti, e le realtà a conduzione familiare situate nei piccoli centri. Altro dato interessante: il 40% delle nuove aperture è dovuto agli immigrati nelle grandi città. I dati peggiori si registrano al Nord in Emilia-Romagna; al Centro è andato male soprattutto il Lazio e al Sud la Sicilia. Soltanto in sei Regioni il dato è positivo: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna. Un turn over imprenditoriale che, secondo la Fipe, si dimostra particolarmente elevato in Lombardia, dove hanno chiuso 2.449 imprese su 2.589 iscritte. Mortalità di esercizi rilevante anche in Piemonte e Veneto sebbene un’elevata natalità abbia consentito di contenere le perdite.

Saverio Mercadante

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