In attesa di vederlo a teatro assieme a Roberto Fornara ne “L’inferno in testa e il paradiso nel cuore”, Fabrizio Raggi, l’unico attore ‘di giro’ del Titano, racconta i suoi 35 anni tra cinema e fiction per la tv.
Il curriculum dell’attore sammarinese Fabrizio Raggi fa venire i brividi: in 15 anni di lavoro ha recitato vicino a Roberto Herlitzka, Gigi Proietti, Massimo Venturiello e Giorgio Albertazzi. In attesa di vederlo impegnato sul palco del Teatro Titano con “L’inferno in testa e il paradiso nel cuore” – l’appuntamento è per domenica 17 gennaio alle ore 21 -, abbiamo voluto conversare con lui di arte, cinema, teatro e… sammarinesità.
Lo spunto iniziale è – sempre – Dante Alighieri: prima o poi capita a tutti di incontrare il divin poeta. Perché quest’opera?
“Lavorando sullo spettacolo – racconta – assieme a Roberto Fornara, un analista romano, ho avuto modo di riflettere sull’incipit della Divina Commedia, ed ho scoperto che il ‘mezzo del cammin di nostra vita’ corrisponde più o meno ai 35 anni. La mia età. Un momento di passaggio, ma allo stesso tempo di cambiamento: si chiude il cerchio, e si aprono nuovi orizzonti. La pièce che porteremo in scena parte da una domanda: ‘Perché le persone hanno la tendenza ad uccidersi?’. Dove comincia il processo di autodistruzione? Ecco, il taglio che abbiamo dato al lavoro muove i primi passi da questi spunti per poi espandersi verso una lettura più psicologica, più intimistica. Sul palco io leggo il testo e Fornara spiega i contenuti. Il prologo è tratto da un libro di Pier Paolo Pasolini, molto rappresentativo, e si chiude con il secondo canto dell’inferno. L’azione scenica verrà supportata da alcune immagini che scorreranno sul fondale. Credo che il teatro, in sé, debba farsi portatore di messaggi civici e civili. E’ anche compito dell’attore far avvicinare il pubblico a certi testi, a certi autori”.
Raggi e il cinema. C’è stato in particolare un film che ha segnato il ‘passaggio’?
“Indubbiamente ‘Aria’ (una pellicola che, impreziosita dalla colonna sonora di Giovanni Allevi, racconta la storia di un uomo nato uomo ma che nell’anima si sente donna, e che suona meravigliosamente il pianoforte, ndr), sia per il ruolo importante che mi hanno assegnato, sia perché ho avuto la fortuna di trascorrere molto tempo vicino a Roberto Herlitzka. Sul set poi ho avuto modo di confrontarmi con Pamela Villoresi, Galatea Ranzi e con Agnese Nano. Con loro ho acquisito maggior sicurezza”.
Cosa significa presentarsi ai casting con il passaporto sammarinese?
“Spesso mi dicono: ‘E’ la prima volta che vedo uno di San Marino’. Ma non finisce qui, anzi: mi chiedono che lingua parliamo, se sul Titano c’è l’euro, quante mensilità prende un lavoratore… C’è curiosità, al di là delle battute anche attingono anche all’attualità, ovvero allo scudo fiscale, alle tasse…”.
L’anno sta finendo. Progetti per il 2010?
“Una puntata de ‘La ladra’, per una fiction Rai con la Pivetti, che dovrebbe andare in tv ad aprile. Assieme a Roberto Fornara sto pensando ad una versione cinematografica dello spettacolo su Dante. Stiamo mettendo mano alla sceneggiatura. Dopodiché creeremo un gruppo di lavoro”.
Alessandro Carli