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Sciopero generale (anche) l’USL dice no

da Redazione

C’è chi dice no. Allo sciopero generale indetto da Csdl e Cdls. Dopo le critiche neanche tanto velate da parte del Governo (in primis il Segretario al Lavoro Marcucci, ma non solo), anche l’USL, il cosiddetto "terzo sindacato" bolla come inopportuno lo sciopero generale indetto per il 16 dicembre. "La finanziaria ha già fortemente rallentato i cicli produttivi delle aziende e uno sciopero potrebbe mettere a rischio altri posti di lavoro e la sopravvivenza stessa delle aziende".

Una notizia che deve (o comunque può) far riflettere sullo sciopero generale indetto dalla CSU. Dopo la presa di posizione – piuttosto inusuale, fra l’altro, del Governo, anche l’Unione Sammarinese dei Lavoratori, il cosiddetto "terzo sindacato", ha bollato come inopportuna questa prova di forza voluta da Csdl e Cdls.

Al di là degli ancora evidenti motivi di contrasto tra le tre sigle sindacali sammarinesi, l’analisi proposta dalla nota di USL Industria può magari essere messa in discussione, come qualche altra proposta partita negli ultimi mesi dall’USL, ma sicuramente è lucida.

"L’USL ritiene che aver indetto uno sciopero in questo momento sia lo strumento più inopportuno per forzare la firma sui rinnovi contrattuali", spiega la nota. Che prosegue con un’analisi impietosa della situazione: "La crisi finanziaria ha già fortemente rallentato i cicli produttivi delle aziende che in questo momento sono in difficoltà e uno sciopero potrebbe danneggiarle ancora di più mettendo a rischio altri posti di lavoro e la sopravvivenza stessa delle imprese. Volontà comune è quella di rilanciare l’economia e trovare il giusto punto d’incontro su ammortizzatori sociali, flessibilità e soprattutto strategie di ripresa". E allora l’USL ritiene che "occorra dialogare con la controparte per individuare le strategie più opportune di rilancio del sistema economico, riqualificando la produzione, ponendosi su target di mercato di qualità e alta specializzazione. Occorre fare ‘sistema’, unirci come le dita di una mano in un “pugno”, per cercare le condizioni migliori di sviluppo e per innovare l’offerta di prodotti e servizi. L’USL è disposta a partecipare ad un tavolo strategico permanente, se necessario, per poter risolvere con metodo e dare risposta concreta ai problemi dei comparti produttivi di San Marino".

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