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Torna a crescere l’inflazione a novembre +0,7% su base annua

da Redazione

Torna a crescere l’inflazione: a novembre si è registrato un +0,7% su base annua rispetto all’analogo periodo del 2008. La nota dell’Istat: "L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), relativo al mese di novembre 2009, presenti una variazione di più 0,1 per cento rispetto al mese di ottobre".

L’inflazione a novembre ha raggiunto su base annua lo 0,7%, contro lo 0,3% di ottobre. Lo si legge nella nota mensile dell’Istat, che ha diffuso i dati sull’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), relativo appunto al mese di novembre. "Sulla base dei dati pervenuti – dice la nota – l’Istituto nazionale di statistica stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), relativo al mese di novembre 2009, presenti una variazione di più 0,1 per cento rispetto al mese di ottobre 2009 e di più 0,7 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente".
"In base alla stima provvisoria – aggiunge il comunicato – l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra nel mese di novembre una variazione di più 0,1 per cento rispetto al mese precedente e una variazione di più 0,8 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Alcune caratteristiche dell’Ipca, ed in particolare il fatto che tale indice tiene conto, diversamente dall’indice nazionale Nic, anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni), possono determinare in alcuni mesi dell’anno andamenti congiunturali significativamente diversi da quelli dell’indice nazionale".
"Sulla base dei dati finora pervenuti – continua – gli aumenti congiunturali più significativi dell’indice per l’intera collettività si sono verificati per i capitoli Trasporti e Altri beni e servizi (più 0,5 per cento per entrambi). Una variazione nulla si è registrata nel capitolo Servizi sanitari e spese per la salute. Variazioni negative si sono verificate nei capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (meno 0,5 per cento), Comunicazioni (meno 0,3 per cento) e Ricreazione, spettacolo e cultura (meno 0,1 per cento)".
"Gli incrementi tendenziali più elevati – conclude la nota – si sono registrati nei capitoli Altri beni e servizi (più 2,8 per cento), Bevande alcoliche e tabacchi (più 2,7 per cento) e Istruzione (più 2,5 per cento). Una variazioni tendenziale negativa si è verificata nel capitolo Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 2,1 per cento)".
 

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