Berardi sul turismo: “E’ necessario riposizionare il brand San Marino”. I dati dei visitatori sul Titano non seguono il panel dell’Unesco: -8%.
Era uno degli argomenti più attesi del San Marino Forum 2009. Dietro la parola turismo infatti si celano infinite sfumature, enormi traiettorie di sviluppo, larghi bacini di visitatori. E le parole espresse dai relatori – Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Banco di Sicilia, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco; Michael Buoquier, Ministro del Turismo a Montecarlo (focus nel box); Fabio Berardi, Segretario di Stato al Turismo – sono arrivate alla platea come un’onda. Nel suo intervento Puglisi è sceso a imbuto: da una fotografia panoramica sulla Lista Unesco – che “nasce da una cultura di pace che comporta il recupero dell’identità delle genti, i beni culturali, i paesaggi, appartengono al cuore profondi di ogni popolo, ma anche per tutta l’umanità” – si è poi concentrato su San Marino, partendo da un dato di fatto: l’ingresso nell’Unesco, secondo i panel dello stesse ente, comporta un’implementazione del turismo che oscilla tra il 10 e il 30%. Un dato che sembra però non attecchire sul Monte: l’AB del San Marino Forum 2009, basandosi sui dati forniti dall’Ufficio di Programmazione Economica e Centro Elaborazione Dati e Statistica, ha stimato che il numero di visitatori previsti sul Monte scenderà per la prima volta sotto il tetto dei due milioni (l’anno dovrebbe chiudersi a 1 milione e 943 mila visite, -8% sul 2008). “Per San Marino – ha spiegato – è importante la questione identitaria così come la promozione culturale e la diversificazione dell’offerta turistica: il territorio possiede un valori paesaggistici e storici di assoluto livello”. “L’avvio 2009 non ha fatto sconti nemmeno al turismo – ha esordito Fabio Berardi -. E’ quindi necessario di pensare a un nuovo sistema. Il 7 luglio 2008 siamo entrati nel patrimonio mondiale dell’Unesco: 17 secoli di storia e una comunità vivente che testimonia l’eccezionalità di questa terra. Dobbiamo dare al turismo un valore strategico, di sistema, e non più di carattere semplicemente folkloristico”. Berardi poi ha snocciolato i numeri del 2009: “La partenza non è stata facile: il primo trimestre si è chiuso con un preoccupante -17% di presenze rispetto a 12 mesi prima. Il gap poi si è ridotto a -1,1 nel periodo giugno-settembre. Ha funzionato la cabina di regia. Dobbiamo incrementare le presenze sul territorio e cercare di prolungare il tempo di presenza dei visitatori, che oggi si aggira sulle 2 o 3 ore. Oggi la superstrada è una barriera allo sviluppo. E’ necessario quindi rilanciare nuove idee per allacciare il nostro Paese al circondario. Servono collegamenti pubblici in estate, attivi anche di notte”. La parola d’ordine è quindi “destagionalizzazione”. “Stiamo lavorando per riposizionare il brand San Marino attraverso una serie di investimenti mirati sui media di settore e lavorando su accordi con bus e tour operator. Nell’ultimo anno gli autobus sono scesi di 12 punti percentuali mentre sono cresciuti i visitatori autonomi”. Berardi ha concluso il suo intervento parlando dell’importanza strategica dell’aeroporto internazione “Fellini” di Rimini, dell’accordo con il porto di Ravenna (“26 crociere hanno scelto San Marino come meta di visita”) e della presenza del Titano al prossimo Expo di Shangai, nel 2010. Ma c’è stato spazio anche per alcune considerazioni interne: “Quest’anno sul Titano è stato aperto un nuovo hotel (Hotel Palace del gruppo Best Western), un segnale molto importante in un momento di crisi. Per il futuro dovremo ospitare alcune mostre importanti, magari anche permanenti”.
Alessandro Carli