Il FMI dà un giudizio positivo su trasparenza e cooperazione. Decreto “salvabanche” in Consiglio Grande e Generale a dicembre.
Se come ha detto giustamente Valerio De Molli – managing partner di The European House-Ambrosetti – di fronte alla ripetute notizie di crack della Repubblica di San Marino che provenivano dalla stampa italiana, sarebbe stato necessario comunicare con maggiore forza di penetrazione, urbi et orbi, la valutazione di Fitch sulla Repubblica di San Marino (una bella A che indica l’assenza di qualsiasi pericolo di default, mezzo punto in meno dell’Italia, e superiore a molti paesi europei), allo stesso modo, le conclusioni preliminari della missione del Fondo Monetario in merito allo stato di salute dell’economia rivestono un ruolo fondamentale nella comunicazione sulla effettiva situazione del Paese. Perché sono di un organo terzo, al di sopra delle parti, internazionale, e di prestigio riconosciuto. Il Fondo, nella cornice di una crisi globale che ha messo in discussione il modello sammarinese, valuta positivamente tutti i provvedimenti in materia di cooperazione e trasparenza in ambito internazionale. Invita il Governo a proseguire su questa strada che favorirà, anche le imprese: potranno giovarsi di una maggior certezza delle regole e di una più ampia integrazione nel mercato europeo. Il Fondo consiglia l’adozione di provvedimenti che consentano una maggior flessibilità al mercato del lavoro, mentre, una volta superata la crisi globale, potranno essere pianificati interventi più a lungo termine per il completo rilancio dell’economia. Viene valutata anche senza particolari allarmismi il tasso di disoccupazione determinato dalla crisi che, seppure elevato per San Marino, è fortemente inferiore a quello di molti altri Paesi europei. Positiva anche la valutazione della politica fiscale nel breve periodo e consiglia di proseguire nella politica di contenimento della spesa corrente, come, a medio termine, della riforma pensionistica. Necessari i provvedimenti per mantenere la sostenibilità fiscale. Il Fondo nel suo rapporto poi sembra in qualche modo ripercorrere le indicazioni di “differenziazione competitiva” del San Marino Forum 2009. Infatti indica come strategica la ridefinizione di un modello di business “alla luce delle nuove regole internazionali”. E ancora sollecita: “Rafforzare la trasparenza, gestire correttamente la liquidità e potenziare la vigilanza in campo finanziario”. E sul tema della liquidità veniamo all’attualità di questi giorni in merito all’annuncio da parte del Governo di un decreto “salva banche”.
FMI appoggia un intervento di Banca Centrale per garantire liquidità alle banche
Il Fondo vede in modo favorevole l’intervento di Banca Centrale per garantire liquidità alle banche sane e ben capitalizzate prassi questa in uso in tutte le banche centrali del mondo. Gabriele Gatti aveva annunciato alla conferenza stampa di presentazione del San Marino Forum che al prossimo Congresso di Stato sarebbe stato presentato il cosiddetto decreto salva-banche. E così è stato. Ma in Consiglio Grande e Generale all’inizio della settimana c’è stato un parziale stop. Evidentemente non tutti erano d’accordo con il Fondo Monetario Internazionale. Dal Patto è stata avanzata la richiesta di procedere per urgenza all’approvazione del provvedimento “Disposizio-ni urgenti in materia di pubblica garanzia sui finanziamenti erogati dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino”. Ma sarebbero stati necessari 39 voti del Consiglio e l’invito è stato rifiutato dall’opposizione. La coalizione di maggioranza ha difeso il decreto che “risponde appieno all’esigenza di conferire ulteriore tranquillità al funzionamento complessivo del sistema bancario sammarinese”. Il Psd, per bocca del capogruppo Claudio Felici, ha chiesto un posticipo: “Se si chiede la condivisione su intenti così delineati è necessaria anche la condivisione della conoscenza dei fatti”. Per questo, il Psd ha chiesto di fissare in dicembre una sessione consigliare “ad hoc”, dedicata interamente alla proposta volta al sostegno degli istituti in carenza di liquidità, a causa dello scudo. “Non abbiamo elementi che giustificano non solo il decreto, ma anche la sua urgenza”, ha spiegato Simone Celli, segretario del Psrs. Il consigliere Alessandro Rossi, ha deprecato la “presentazione ad effetto” durante il Forum Ambrosetti: “Parlare di decreto salva-banche dà un’immagine negativa e non rispetta la realtà delle cose. Un sistema di tutela dallo scudo fiscale andava proposto prima e meglio”. La maggioranza comunque va avanti sul decreto: sarà operativo non appena i Capitani Reggenti lo firmeranno, per essere poi ratificato dal Consiglio in dicembre.
Saverio Mercadante