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Il mistero del grande sonno

da Redazione

Le carte di credito dormienti costano 250 milioni.

Sempre dormienti sono, direbbe il commissario Montalbano. Ma non sono né conti, né agenti segreti. Sono le carte di credito inutilizzate che costano a coloro che le emettono sino a 250 milioni di euro all’anno. Secondo l’Associazione bancaria italiana che si basava su uno studio in agosto dell’Osservatorio e-Committee su 74 milioni di carte bancarie in circolazione, il 10% in più rispetto al 2007, erano mediamente 1,8 milioni le carte di nuova emissione mai usate. Una su tre, invece, già emessa, restava dimenticata nel dimenticatoio per anni. Ma ci sono dati ancora più dettagliati da Cpp Italia, filiale di una multinazionale inglese specializzata nella protezione delle carte di pagamento nel corso del convegno ‘Carte 2009 – Cards Revolution’ organizzato proprio dall’Abi. Se le carte dormienti nel 2000 erano il 45% del totale delle carte in circolazione, nel 2008 esse rappresentavano il 57% delle carte di credito emesse (21,5 milioni su 37,6). Alle banche questa enorme dormita costa parecchio. L’emissione di una carta di credito ha, infatti, un costo per le banche di 10 euro nel primo anno di vita: visto che negli ultimi otto anni sono state emesse 14 milioni di carte rimaste dormienti, la spesa sostenuta per carte che non danno ritorni è di circa 140 milioni. Ma il conto è destinato a lievitare fino a 250 milioni se, come sostiene Cpp, si considera che nel secondo e terzo anno di vista una carta inattiva costa 3-4 euro all’anno all’emittente.

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